
La propaganda della Russia mette le mani su Mariupol: il viaggio di Vladimir Soloviev. E va in tv con il lanciamissili

Vladimir Soloviev, il giornalista simbolo della propaganda televisiva russa, ha annunciato su YouTube di essere stato ieri in visita a Mariupol. Una immagine, riferisce Moscow Times, lo mostra davanti ad una fabbrica metallurgica in tenuta militare con elmetto e giubbotto antiproiettile, ma senza insegne della stampa. Accanto a lui si vede Denis Pushilin, leader dell’autoproclamata repubblica di Donetsk. Un video, diffuso sul suo canale Telegram, mostra Soloviev mentre parla con la popolazione locale.
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«La principale domanda che mi hanno fatto è: ‘vero che non te ne vai?’», ha raccontato il giornalista sul suo Soloviev Live show di YouTube. Dal suo studio televisivo ha infine mostrato ai telespettatori un lanciamissili anticarro britannico Nlaw, che dice di aver raccolto a Mariupol. L’apparizione di Soloviev in studio, lo stesso giorno in cui diceva di essere stato a Mariupol, ha intanto provocato un certo scetticismo. «Quanto tempo è stato Soloviev al fronte? Meno di un giorno?», si è chiesta la presentatrice televisiva Ksenia Sobchak.
Sventato un attentato contro il giornalista Soloviev. La denuncia di Putin sul gruppo di terroristi
Fedelissimo del Cremlino e del presidente Vladimir Putin, Soloviev è stato colpito dalle sanzioni occidentali dopo l’invasione russa dell’Ucraina (compreso il sequestro della casa sul lago di Como). Il mese scorso, i servizi di sicurezza russi Fsb hanno dichiarato di aver sventato un complotto per assassinare il giornalista ordito da gruppi neonazisti ucraini. Le immagini del materiale sequestrato facevano tuttavia pensare ad una messa in scena.
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