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L'Aria che Tira, Fazolo fa saltare i nervi dell'ambasciatore: “Governo Zelensky non democratico, oppositori sterminati”

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Alberto Fazolo è un giornalista, ma anche un ex combattente in Donbass. Myrta Merlino ha deciso di ospitarlo nel corso della puntata del 29 aprile de L’Aria che Tira, il talk show che conduce su La7, per sentire la sua testimonianza: “Io sostengo la causa del Donbass, quindi tutte le articolazioni della causa del Donbass. Io ho lottato contro il fascismo al potere a Kiev, è stato messo al potere con un colpo di Stato nel 2014. Prima di Volodymyr Zelensky ci sono stati altri passaggi, ma il governo Zelensky non lo si può definire democratico, non è stato eletto con libere elezioni, ha chiuso giornali, ha massacrato parte della popolazione e ha continuato a condurre una guerra civile strisciante in tutto il Paese. C’è la guerra che si combatte nel Donbass che si combatte da otto anni, ma nel resto del Paese si combatte una guerra civile. Ottanta giornalisti sono stati ammazzati per le strade di Kiev”. 

 

 

“L’Occidente ha quindi preso una svista colossale?” chiede la Merlino a Fazolo: “L’Occidente si è appoggiato all'indifendibile, sulle persone sbagliate per fare un'operazione di 'regime change’”. La frase scatena l’ambasciatore Riccardo Sessa: “Io appartengo ad una scuola di pensiero che ritiene ognuno libero di dire ciò che vuole. La verità in quelle parti del mondo non è mai né da una parte né dall’altra, non è mai neanche al centro quando ci si arriva alle armi”. Fazolo risponde al diplomatico: “Il 2 maggio 2014 il nuovo governo di Kiev ha sterminato gli oppositori ad Odessa. La Russia è entrata in una guerra che già esisteva, ci sono stati 14mila morti”. “Qui non si capisce più nulla - sbotta Sessa -. A forza di dare voce a tutti, visto che qui ognuno può dire la sua a differenza di altri posti, stiamo giustificando ogni giorno quello che è successo. La guerra è iniziata a febbraio con l’aggressione dell’esercito russo nei confronti dell’Ucraina”. 

 

 

“È un’operazione iniziata il 24 febbraio, ma nelle settimane precedenti l’Ucraina ha martellato a tappeto incessantemente. È una guerra, ma io dico che la guerra inizia nel 2014 e l’operazione nel febbraio 2022” dice ancora Fazolo. Claudio Locatelli fa notare all’ex combattente che dei 14mila morti ben 4mila sono soldati ucraini, Fazolo annuisce prima di concludere: “Sono figli del popolo dell’Ucraina, quindi sono identici da una parte e dall’altra”.

 

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