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L'Aria che Tira, Augusto Minzolini ne è certo: grazie alla denuncia su Bucha i russi sono cambiati

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Il tema della verità e del racconto della guerra è al centro della puntata del 14 aprile de L’Aria che Tira. Nel talk show di La7 Myrta Merlino ospita Augusto Minzolini, direttore de Il Giornale, per discernere le varie tematiche tra riarmo, l’invio delle armi e la strage di Bucha in Ucraina: “Trovo paradossale chi non crede a ciò che è successo. Come diceva San Tommaso qui hai potuto toccare con mano l’episodio. Poi ce ne saranno altri anche dall’altra parte. Le immagini di Bucha sono abbastanza chiare, le riprese di quando c’era l’invasione russa non cambiano le questioni, non le azzerano. È tutto assurdo. Ci sono delle cose su cui si può parlare e ci si può confrontare, avendo anche dei dubbi, però dobbiamo avere anche la capacità di ammettere quando l'evidenza non lascia dubbi. Si creano due problemi, prima di tutto non si trova un colpevole. Ma soprattutto se non si fa opera di denuncia, questo modo di andare nel crimine e di andare oltre nella guerra, non viene di fatto fermato”. 

 

 

“Quando queste immagini sono finite sugli schermi dell’opinione pubblica internazionale c’è stato - evidenzia Minzolini - un atteggiamento diverso da parte dei russi. Ci penseranno due volte. L’opera di denuncia serve anche a condizionare ed a evitare che certi crimini si ripetano. È un fatto nuovo rispetto alle guerre, questa è una guerra mediatica. Con questa opera di denuncia, in un mondo dominato dal web, cerchi di evitare che queste cose si ripetano. Bisogna avere una certa onestà intellettuale, anche quando si fa polemica e si interviene dicendo ‘quello non è vero’. Quel crimine - conclude il giornalista - può essere anche ripetuto”.

 

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