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Ucraina, l'orrore di Bucha e la reazione dell'Europa: "Putin criminale di guerra". Nuove sanzioni durissime

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Le immagini dei civili morti per le strade di Bucha, alcuni con le mani legate, sconvolgono il mondo e scrivono un'altra pagina tragica della guerra in Ucraina. L'indignazione è unanime. Il presidente russo Volodymyr Zelensky parla apertamente di «genocidio» invitando le madri dei soldati russi a guardare le foto dei loro figli «assassini, saccheggiatori e macellai». E poi aggiunge: «I responsabili di crimini come a Bucha meritano solo la morte».

Dopo i cadaveri scoperti nei giorni scorsi ieri nella città abbandonata dai russi vicino a Kiev è stata trovata una fossa comune con i corpi di 57 persone. Secondo il procuratore generale di Kiev per ora sono 410 i cadaveri di civili trovati nelle zone abbandonate dai russi. E quelle immagini hanno indignato e inorridito il mondo intero. La presidente della commisquanto accaduto mentre il cancelliere tedesco Olaf Scholz si spinge oltre annunciando «nuove sanzioni» nei confronti di Mosca da prendere «nei prossimi giorni» anche in risposta a questi «crimini di guerra». sanzioni che a questo punto potrebbero essere quelle «estreme», ovvero il blocco totale delle importazioni di gas e petrolio dalla Russia. Una decisione che in Italia invoca senza mezzi termini il segretario del Pd Enrico Letta. Anche se gli annunci di sanzioni ancora più dure inevitabilmente faranno salire già da oggi i prezzi di carburanti e combustibili. Ieri si è sentita anche la voce dell'Onu tramite il segretario generale Antonio Guterres che chiede in fretta «una commissione di inchiesta indipendente» che porti ad accertare «le responsabilità effettive dell'accaduto».

Ha parlato anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, che ha accusato l'armata russa di avere commesso «atrocità» nella regiodall'armata russa nella regione liberata di Kiev», ha twittato. «L'Ue aiuta l'Ucraina e le Ong a raccogliere le prove necessarie per i procedimenti dinanzi alle corti internazionali». Durissimo il il premier britannico Johnson: «Farò tutto ciò che è in mio potere per far morire di fame la macchina da guerra di Putin. Stiamo intensificando le nostre sanzioni e il supporto militare, oltre a rafforzare il nostro pacchetto di supporto umanitario per aiutare i bisognosi sul campo. Non ci fermeremo finché non sarà fatta giustizia». Mosca, dal canto suo, respinge le accuse per il massacro di Bucha.

Secondo il ministero della Difesa i militari delle forze armate russe non hanno commesso atti violenti contro gli abitanti del villaggio. Per i russi si tratta di una «provocazione», una sorta di messa in scena. Per avvalorare la sua tesi la Russia spiega come lo scorso 31 marzo il sindaco della città, Anatoly Fedoruk, in un video messaggio aveva confermato che non c'erano soldati russi in città, ma non aveva menzionato nessun residente locale colpito per strada «con le mani legate». Pertanto, a dire di Mosca, «non sorprende che tutte le cosiddette prove dei crimini a Bucha siano apparse solo a quattro giorni di distanza, quando ufficiali del servizio di sicurezza ucraino e rappresentanti della televisione sono arrivati in città».

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