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Ora Vladimir Putin arruola altri 134mila russi per l'esercito: leva obbligatoria di nuove reclute

Benedetto Antonelli
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Nel trentaseiesimo giorno di guerra, le forze russe hanno continuato a bombardare le principali città ucraine, tra cui la capitale Kiev, Chernihiv e Kharkiv, nonostante le affermazioni di Mosca su un ridimensionamento delle operazioni che le avrebbe consentito di concentrarsi sulla regione orientale del Donbass. Le intenzioni di Mosca traspaiono anche dalla decisione di Putin di arruolare 134.500 russi tra 18 e 27 anni. I recenti attacchi sono parsi prendere di mira le infrastrutture chiave di queste città, come i siti di stoccaggio del carburante, al fine di infliggere danni alle operazioni logistiche dell'Ucraina, hanno affermato le autorità regionali. I combattimenti sono continuati a Brovary, a nord-est di Kiev, ed è stato segnalato un movimento di truppe russe in direzione Nord, forse una ridistribuzione su altri assi di avanzamento, spiega l'Istituto per lo studio della guerra (Isw).

 

 

Sembra invece concreto il ritiro russo dall'area di Chernobyl, confermato sia da Kiev che dal giornalista bielorusso Anton Motolko, che ha parlato di cento mezzi militari rientrati in Bielorussia dall'area della centrale nucleare dismessa. Secondo il premier polacco Morawiecki, le truppe russe «cercheranno di circondare le forze ucraine molto presto, in particolare nella regione del Donbass. E poi, dopo aver conquistato un terzo del territorio ucraino, vorranno negoziare da questa posizione molto forte». Secondo l'ultimo aggiornamento dell'intelligence del ministero della Difesa britannico, ci sono stati significativi bombardamenti russi e attacchi missilistici nelle aree di Chernihiv e Kharkiv, dove circa il 15% degli edifici è stato distrutto, secondo il sindaco. A est, le forze ucraine hanno respinto diversi attacchi russi nelle regioni di Donetsk e Lugansk, riferisce l'Isw. Più a sud, sulle rive del Mar d'Azov, le truppe russe hanno continuato a guadagnare territorio a Mariupol e hanno gran parte della città sotto il loro controllo. Mosca intanto accusa le forze armate ucraine e i battaglioni nazionalisti di aver bombardato la rotta del corridoio umanitario aperto dalla Russia per l'evacuazione di civili e cittadini stranieri da Mariupol a Zaporozhye, interrompendo l'operazione umanitaria.

 

 

Intanto, Putin ha firmato un decreto per la coscrizione nel periodo primaverile, dal primo aprile al 15 luglio di quest'anno, dei russi di età compresa tra 18 e 27 anni. Si tratta in totale di 134.500 persone, che non dovrebbero andare a combattere in Ucraina perché in precedenza, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu aveva assicurato che le nuove reclute non saranno inviate nelle zone di conflitto. Secondo Kiev, comunque le forze russe intorno alla capitale hanno perso la loro capacità offensiva e stanno cambiando tattica per preferire gli attacchi a lungo raggio più che i combattimenti diretti. È salito ad almeno 20 morti e 33 feriti il bilancio dell'attacco russo di martedì scorso a un edificio governativo di Mikolaiv, la città cruciale per la sua vicinanza a Odessa. I militari russi che avevano preso il controllo dell'ex centrale nucleare di Chernobyl all'inizio dell'invasione a non indossavano tute anti radiazione quando sono arrivati, in particolare quando hanno attraversato la «foresta rossa», altamente contaminata: lo hanno raccontato due tecnici ucraini dell'impianto che erano presenti il giorno dell'arrivo delle truppe russe. Questi soldati, circa 300, sarebbero ora in Bielorussia, ricoverati in un centro medico specializzato.

 

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