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Roman Abramovich ricompare per i negoziati di pace in Turchia. Giallo sull'avvelenamento: i dubbi dell'intelligence

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È presente anche il miliardario russo Roman Abramovich ai colloqui tra Russia e Ucraina in corso nel Palazzo Dolmabache di Istanbul. Lo dimostra una foto pubblicata dall’agenzia Ria Novosti, che mostra Abramovich - all’indomani della notizia sul suo presunto avvelenamento - parlare con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Alcuni giornalisti turchi, tra cui Nalan Kocak di Hurriyet, hanno pubblicato su Twitter fotografie che mostrano l’oligarca seduto mentre ascolta il discorso alle delegazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Di recente anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, aveva confermato che Abramovich si era offerto come mediatore nella trattativa. 

 

 

Il proprietario del Chelsea - che ora si è ripreso - avrebbe riportato dolori agli occhi e desquamazione della pelle. Si dice che siano stati colpiti anche due negoziatori di pace ucraini. Un rapporto ha affermato che il presunto avvelenamento è stato orchestrato da estremisti russi che volevano sabotare i colloqui. Poco dopo che le accuse sono emerse, un funzionario statunitense ha rivelato ad un’agenzia di stampa che l’intelligence suggeriva come i sintomi riportati dal magnate russo fossero dovuti a fattori «ambientali», non ad avvelenamento. E in seguito un funzionario dell’ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha detto alla Bbc che, sebbene non avesse parlato con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano «bene» e uno aveva detto che la storia era «falsa».

 

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