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Offriamo asilo politico ai dissidenti russi. L'autocrazia si batte con i valori occidentali

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Alexandro Maria Tirelli - avvocato e presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale
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Le sanzioni economiche e i provvedimenti punitivi, adottati tanto a livello nazionale quanto europeo, nei confronti della Russia rischiano di colpire soltanto la popolazione e di offrire un pretesto politico in più a Mosca per proseguire non solo nell'azione bellica contro l'Ucraina, ma anche in una politica aggressiva nei confronti degli altri Stati satelliti dell'ex cortina di ferro. Per questo, è fondamentale, in questo momento, distinguere la dimensione individuale da quella statuale e del contrasto geopolitico. La russofobia sarebbe un errore imperdonabile. L'Italia e, auspicabilmente, l'intera Unione europea hanno uno strumento politico strategico importantissimo per indebolire la narrazione russa sul conflitto tra Oriente e Occidente, tra tecnologia e tradizione, come pure ha voluto evocare, in queste ore, il filosofo russo Aleksandr Dugin: riconoscere asilo e possibilità di permanenza sul territorio nazionale ai cittadini russi dichiaratamente oppositori del regime autocratico di Mosca o che siano perseguitati per motivi politici.

 

 

La lotta all'autocrazia russa si potrà vincere solo avvicinando, coi fatti e non con le vuote enunciazioni di principio o, ancor peggio, con le promesse, i cittadini di quel Paese ai valori e alla libertà occidentali. Impoverirli, ghettizzarli e demonizzarli non solo sarebbe un crimine umanitario, ma rappresenterebbe una formidabile arma di propaganda anti Occidente. In quest'ottica, la Storia ci insegna che, di fronte a un regime basato sulla gestione personalistica del potere, il valore universale della libertà ha un richiamo formidabile non solo, inizialmente, nei confronti di dissidenti e oppositori interni, ma anche, a mano a mano, di tutti gli altri. Nessuno, per quanto pervaso dalla falsa propaganda patriottica che vede nella guerra la forma di risoluzione dei conflitti sociali e geopolitici, vuole vivere in una Nazione senza libertà se si accorge che, oltre il muro, c'è un mondo nuovo. I cittadini russi a cui concederemo asilo politico potranno poi restituirci un quadro più completo e soprattutto aggiornato di quello che è e resta un grande Paese, delle sue nervature economiche e amministrative e di ciò che ancora ignoriamo sulla sua struttura sociale.

 

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