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Ucraina, "la Russia pronta ad attaccare". Per gli Usa la situazione precipita: potrebbe usare armi chimiche

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La tensione sale alle stelle sulla linea di contatto nel Donbass tra russi e ucraini, e le possibilità di una soluzione pacifica della crisi appaiono sempre più lontane. Mentre il ministro degli Esteri Luigi Di Maio incontra il suo omologo russo Sergey Lavrov: "Lavoriamo per la diplomazia, no alle sanzioni" dice il grillino, il segretario di Stato americano Antony Blinken alle Nazioni Unite rilascia dichiarazioni scioccanti: "La Russia intende inventare un pretesto per il suo attacco" dell'Ucraina. "Non sappiamo esattamente che forma assumerà. Potrebbe essere un attacco terroristico inventato dentro la Russia, la scoperta inventata di una fossa comune, un finto attacco con droni contro civili o un attacco finto o addirittura uno reale usando armi chimiche" spiega Blinken parlando al Consiglio di sicurezza dell'Onu a New York.

Il segretario di Stato Usa ha dichiarato anche di avere proposto in una lettera al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov di incontrarsi in Europa la prossima settimana, nonché un incontro del Consiglio Nato-Russia e dell'Osce, per proseguire il percorso diplomatico per una risoluzione della crisi. Secondo Lavrov questo tipo di incontri può "spianare la strada per un summit dei leader chiave in contesto di de-escalation".

Fonti americane rivelano alla Cnn che i russi potrebbero usare la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di oggi "come tentativo di creare un pretesto  per un'invasione dell'Ucraina". La notte scorsa i diplomatici russi dalla avrebbero fatto circolare un documento con "false accuse" riguardo "presunti crimini di guerra commessi dagli ucraini in Donbass. Si parla addirittura di genocidio delle popolazioni russofone".  Potrebbero dunque usarlo per giustificare l'invasione.

Seria preoccupazione è stata espressa dall'Alto rappresentante Borrell che ha smorzato gli entusiasmi delle ultime ore e riferito di "pesanti bombardamenti" nelle zone occupate del Donbass. "Non abbiamo evidenza di questo ritiro delle truppe - ha denunciato -. Ma ciò di cui abbiamo prova e siamo sempre più preoccupati è un aumento dei combattimenti e di bombardamenti pesanti in alcune parti del confine, esattamente quelle parti che ho visitato all'inizio di gennaio". A ciò si aggiunge il voto della Duma per riconoscere le due province separatiste di Donetsk e Lugansk, e "molta disinformazione da parte russa per creare un'atmosfera di presunti attacchi contro la popolazione russa in questa parte dell'Ucraina".

La crisi russo-ucraina vede il governo italiano sempre più protagonista negli scambi diplomatici. Prima la tappa del ministro Di Maio a Mosca, dove ha incontrato il suo omologo Sergey Lavrov, poi la richiesta del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, al premier Mario Draghi, di intercedere per un incontro con Vladimir Putin, infine l'invito stesso del leader russo al presidente del Consiglio a recarsi al Cremlino.

L'Italia insomma gioca ad alto livello nella rete diplomatica internazionale messa in moto per scongiurare il deflagrare del conflitto. Pur se la richiesta di Zelensky è stata rivolta anche "ad altri intorno al tavolo di oggi", rivela Draghi al termine del Consiglio europeo informale convocato a Bruxelles sulla crisi. "Evidentemente non sarà facile ma l'obiettivo è quello, far sì che Zelensky e Putin si siedano intorno a un tavolo", ha avvertito il premier. In attesa di un difficile faccia a faccia tra i due contendenti, si è già attivata invece la macchina organizzativa per permettere l'incontro tra Draghi e Putin a Mosca "il prima possibile".

Dal canto suo, Di Maio ha assicurato al suo omologo che "l'Italia è sempre stata in prima fila per una soluzione diplomatica, e che la Russia "può contare sull'Italia per raggiungere una soluzione diplomatica". Inoltre, ha ribadito il capo della Farnesina, occorre "dare attuazione agli accordi di Minsk", il che "consentirebbe di rilanciare i rapporti tra Ue e Russia". Il nostro paese, insomma, può giocare un ruolo, anche alla luce dell'importante flusso di scambi, anche commerciali, con Mosca. Non a caso il ministro degli Esteri russo Lavrov ha voluto ricordare le "buone relazioni economiche" tra i due paesi.

Tuttavia, la strada del dialogo sembra in salita. I segnali di un possibile allentamento della concentrazione militare russa si sono rivelati inconsistenti. "Sostanzialmente la situazione è la stessa di qualche giorno fa, questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente. Quindi dobbiamo rimanere pronti a ogni eventualità", ha dichiarato Draghi in un punto stampa a Bruxelles.

Per Draghi occorre lavorare su due fronti. Il primo consiste nel riaffermare l'unità dei paesi europei e della Nato. "Questo forse è il fattore che ha più colpito la Russia", ha affermato il premier dopo il vertice. Unità rimarcata anche dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel - l'incontro è stato "l'occasione per esprimere la nostra fortissima unità" - e dall'Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, che ha assicurato che in caso di aggressione il pacchetto di sanzioni è pronto e verrà adottato all'unanimità dai Paesi. E la minaccia di sanzioni dure è stata al centro del secondo punto avanzato da Draghi. "Occorre mantenere la nostra strategia di deterrenza ferma in questo momento, essere fermi, non mostrare debolezze", ha affermato. Infine, per il premier va ribadito che "non possiamo rinunciare a quelli che sono i principi fondanti dell'Alleanza atlantica", e quindi anche la possibilità di uno stato di fare richiesta di adesione alla Nato.

La situazione è invariata, insomma, se non che si continua con i posizionamenti e la deterrenza da entrambi i fronti. Per l'Unione europea mancano "segni tangibili" e "fatti" da parte di Mosca sono quelli che chiede la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. "Ora sentiamo affermazioni dalla Russia sul ritiro, ma finora non abbiamo visto alcun segno di de-escalation sul terreno. Al contrario, vediamo che la concentrazione militare continua", ha detto.

 

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