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Kim Jong Un, "grave incidente e crisi". L'annuncio choc sul Covid in Corea del Nord

Giada Oricchio
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Incidente di natura non specificata in Corea del Nord. Il dittatore Kim Jong-un (apparso emaciato nell’ultima uscita pubblica, nda) ha denunciato che c’è stato un “grave incidente” legato al Covid-19 e ha accusato alcuni funzionari di essere “incapaci e irresponsabili” perché hanno trascurato la messa in pratica delle misure restrittive sulla pandemia.

La KCNA, l'agenzia di stampa centrale coreana ufficiale, non ha fornito ulteriori dettagli, ma ha fatto sapere che l’incidente ha causato una “grave crisi” per la sicurezza della popolazione. Se i contagi dovessero impennarsi sarebbe potenzialmente devastante per il paese poiché ha un sistema di assistenza sanitaria antiquato e probabilmente ha pochi vaccini.

La Corea del Nord afferma che non ha casi di Coronavirus (praticamente impossibile) sebbene abbia adottato misure di contenimento così drastiche (ha chiuso anche il confine con la Cina, principale partner commerciale) da peggiorare i già seri problemi economici dovuti a decenni di decrescita. Con questa mezza ammissione pubblica, il dittatore - per quanto riluttante a far sapere al mondo come ha ridotto in povertà il suo paese - forse ha voluto inviare un messaggio trasversale all’Amministrazione Biden per consentire maggiore assistenza attraverso organizzazioni internazionali come il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Anche la Cina sarebbe disposta a inviare aiuti.

La Corea del Nord avrebbe dovuto ricevere 1,7 milioni di vaccini AstraZeneca entro la fine di maggio, ma le spedizioni sono state bloccate dopo che il regime si è rifiutato di seguire le istruzioni e le regole dell'organizzazione. Soo Kim, analista delle politiche Rand Corp. che in precedenza ha lavorato al Cia, ha osservato: “Soprattutto nel caso della Corea del Nord - un paese isolato, gravemente sotto equipaggiato il cui capo non si preoccupa del benessere della popolazione - è solo una questione di tempo: presto la verità non si potrà più seppellire.

Kim Jong-un è preoccupato per il virus nella misura in cui potrebbe mettere in pericolo la propria salute e indebolire la sua legittimità, ma non per il numero di casi e di morti”. Secondo l'organizzazione alimentare e agricola delle Nazioni Unite, con i raccolti da carestia e le importazioni ridotte, quest’anno la Corea del Nord ha 860.000 tonnellate in meno di viveri cioè circa 2-3 mesi di scorte alimentare per l'intero paese. A complicare il quadro, la campagna dei media ufficiali contro i vaccini. Gli organi di informazione fedeli al dittatore stanno sostenendo che non servono in quanto inefficaci contro le nuove varianti del Covid, ma si tratta del tentativo di nascondere la mancanza di dosi per colpa dei divieti di Kim Jong-un.

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