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Kim Jong Un, il sinologo Sisci: è clinicamente morto. E spunta l'ipotesi coronavirus

Silvia Sfregola
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"Kim Jong-un clinicamente morto e l'annuncio ufficiale del suo decesso potrebbe arrivare una volta conclusa la lotta di successione". A rivelarlo all'Adnkronos è il sinologo Francesco Sisci, professore di Relazioni internazionale all'Università di Pechino. Al momento sarebbe in corso la lotta di successione tra i due aspiranti candidati pronti a prendere il posto del 36enne: la sorella, Kim Yo-Jong, che avrebbe poco più di 30 anni e che è stata inserito nel Politburo del Comitato centrale del Partito dei lavoratori nordcoreano, e lo zio Kim Pyong, fratellastro del padre di Kim. "Il suo problema - sottolinea Sisci - è che è stato fuori dal Paese per 40 anni mentre Kim Yo-Jong ha avuto le mani dentro l'apparato per dieci anni". Per approfondire leggi anche: "Kim Jong Un è morto". Ma nessuno lo conferma Intanto il giallo mondiale si infittisce con la Corea del Sud che annuncia di sapere dove si trova il leader nordcoreano dopo le speculazioni che si sono diffuse negli ultimi giorni sul suo stato di salute. "Il governo è a conoscenza della posizione di Kim Jong Un", ha riferito il ministro sudcoreano dell'Unificazione, Kim Yeon-chul, citato da Bloomberg, durante un'interrogazione parlamentare, senza aggiungere dettagli ma lasciando intendere che la sua assenza dalle scene potrebbe essere legata in qualche modo all'epidemia di coronavirus. Le voci sulla salute del leader nordcoreano 36enne si erano rincorse dopo che il Daily NK, sito di notizie con base a Seul, ha riferito il 20 aprile che Kim Jong Un si stesse riprendendo da un intervento chirurgico, citando una fonte anonima all'interno del paese. Da allora sono emerse teorie diverse, tra cui l'ipotesi di un allontanamento sociale a causa dello scoppio del Covid-19 nel paese. Ieri anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha detto di avere una "precisa idea" sulla salute di Kim. "Il Cremlino non ha informazioni ufficiali sulla salute del dittatore" ha riferito Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo, Vladimir Putin. "Non abbiamo informazioni ufficiali", ha dichiarato Peskov rispondendo ad alcuni giornalisti che hanno chiesto se Mosca avesse ricevuto informazioni ufficiali sulla salute di Kim Jong-un.

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