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L'Aquarius soccorre 141 migranti in Libia. Salvini: vada ovunque ma non in Italia

Nuovo scontro tra il governo e la nave Ong . Anche Malta e Spagna si sfilano

Davide Di Santo
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Nuovo scontro tra il governo italiano e la nave Ong Aquarius. Un totale di 142 migranti sono stati soccorsi al largo delle coste della Libia, nel Mediterraneo centrale, dalla nave in diverse operazioni di salvataggio. Lo ha riferito su Twitter oggi Medici senza frontiere (Msf), che gestisce la nave con l'Ong SOS Mediterranée. I migranti sono stati tratti in salvo in due operazioni separate: la prima, ieri, quando sono stati soccorse 25 persone nelle acque territoriali libiche, a nord di Zuwarah; la seconda, oggi, in acque internazionali di fronte alla Libia, dove è stata intercettata una chiatta di legno, su cui erano ammassate 116 persone, di cui 67 minorenni. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha ribadito subito la linea dei "porti chiusi": "Proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. (La nave Aquarius, ndr) può andare dove vuole, non in Italia! Stop trafficanti di esseri umani e complici, #portichiusi e #cuoriaperti", ha scritto su Twitter il vicepremier e leader della Lega.  "L'Ong Aquarius è stata coordinata dalla Guardia Costiera libica in area di loro responsabilità. La nave è ora in acque maltesi e batte bandiera Gibilterra. A questo punto il Regno Unito si assuma le sue responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi", ribadisce il ministro dei trasporti e infrastrutture Danilo Toninelli su Twitter. Intanto la Commissione Ue fa sapere di essere "in contatto con un numero di Stati membri, che ci hanno contattato", per la suddivisione dei migranti, e quindi i Paesi cui destinarli. "Come abbiamo fatto per casi precedenti, siamo pronti a prestare il nostro pieno sostegno e peso diplomatico, per una rapida soluzione". Così Tove Ernst, una portavoce dell'esecutivo comunitario, senza precisare quanti e quali siano i Paesi con cui la Commissione è in contatto. La Commissione Ue aiuta a coordinare i Paesi ma non ha competenza per individuare il porto di sbarco della nave. Sforzi che non riescono a piegare le resistenze di Malta e Spagna. Madrid resiste all'idea di accogliere Aquarius con 141 persone messe in salvo nel Mediterraneo. "In questo momento non è in Spagna il porto più sicuro perché non è il più vicino" alla posizione attuale della nave di soccorso, affermano fonti del governo spagnolo facendo riferimento a quanto stabilito dal diritto internazionale. Le stesse fonti sottolineano che "la situazione non è paragonabile" a quella dello scorso giugno, quando il premier socialista Pedro Sánchez autorizzò lo sbarco nel porto di Valencia della nave gestita dalle Ong Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere. Allora vi era "un'emergenza umanitaria", affermano fonti della Moncloa ricordando la situazione "molto difficile" in cui si trovava la nave, a bordo della quale vi erano oltre 600 migranti, a cui Italia e Malta avevano negato lo sbarco.

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