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Sparatoria in una scuola in Texas: 10 morti. Preso il killer, è uno studente

Silvia Sfregola
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Uno studente ha ucciso almeno 10 persone, in gran parte compagni di scuola, in un liceo di Santa Fe, a sudest di Houston in Texas. Mentre il giovane è stato arrestato e un complice fermato, la polizia cerca possibile ordigni esplosivi nel campus. «Ci sono vari morti confermati, il numero varia ma potrebbero essere tra otto e 10», ha detto in conferenza stampa Ed Gonzalez, sceriffo della contea di Harris che i cui agenti sono intervenuti sul posto. La presenza di esplosivi «è sempre qualcosa che viene preso in considerazione in questo tipo di situazioni», ha dichiarato lo sceriffo. «Il nostro team di artificieri e altri sta ispezionando» l'area, ha aggiunto. Il campus comprende un grande parcheggio, che confina con degli edifici, un campo da baseball e un altro da football americano. Il presidente americano, Donald Trump, ha inizialmente twittato: «Sparatoria in una scuola del Texas. Le prime notizie non sembrano buone. Dio benedica tutti!». Poi è intervenuto sulla sparatoria durante un discorso sulla riforma penitenziaria alla Casa Bianca, in cui ha parlato di «attacco orribile». Esprimendo «tristezza e dolore», ha proseguito: «Questo va avanti da troppo tempo. La mia amministrazione è determinata a fare tutto quel che è in suo potere per proteggere i nostri studenti, rendere sicure le nostre scuole, mantenere le armi fuori dalle mani di chi costituisce minaccia per sé, e per gli altri». L'ultima strage in una scuola degli Stati Uniti era stata quella del 14 febbraio scorso quando un giovane di 19 anni, Nikolas Cruz, aveva aperto il fuoco in un liceo di Parkland, in Florida, uccidendo 17 persone prima di essere arrestato. Gli studenti sopravvissuti avevano dato vita a un movimento per chiedere più controllo sull'accesso alle armi da fuoco, organizzando enormi manifestazioni di massa in tutto il Paese e facendo pressioni sui politici statali e federali. Avevano anche incontrato il presidente, che inizialmente sembrava aver aperto ad alcune richieste, poi si era concentrato sulla «necessità» di armare i professori delle scuole, e a inizio maggio è intervenuto alla convention della lobby delle armi National Rifle Association (Nra), dove ha sostenuto che «sino a quando sarà presidente, il diritto a possedere armi sarà garantito».

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