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Falle nei processori, computer a rischio

Gli hacker possono rubare password anche in smartphone e tablet

Carlo Antini
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Problemi di sicurezza, ma anche di performance. È il risultato di alcune "falle" nel design dei processori più diffusi a livello mondiale - prodotti da Intel, Amd e Arm - scoperti da analisti del Project Zero di Google in collaborazione con ricercatori di numerosi Paesi. I bug - ribattezzati Meltdown e Spectre - in pratica possono permettere ad hacker di penetrare in qualsiasi computer degli ultimi dieci anni ma anche in smartphone e tablet di qualsiasi marca, accedendo a password e dati sensibili. In dettaglio il "buco" Meltdown può rendere vulnerabile qualsiasi processore prodotto dalla Intel dal 1995 e la soluzione potrebbe rallentare la velocità operativa fino al 30%. Quanto a Spectre colpisce anche i processori più moderni realizzati oltre che da Intel, da AMD e ARM: secondo gli analisti sfruttare questa falla è più difficile, ma la soluzione è anche più difficoltosa. Intel e ARM hanno ammesso di essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro su una patch di aggiornamento del sistema operativo. Sia Intel che Google diffonderanno maggiori informazioni il prossimo 9 gennaio, quando saranno disponibili nuovi interventi risolutivi. Finora non è chiaro se le falle nei processori siano già state sfruttate da hacker a livello globale. Ieri Microsoft ha diffuso un aggiornamento di sicurezza per i clienti che utilizzano Windows mentre per AMD "il rischio sui nostri prodotti al momento è pari a zero". A suscitare forti critiche anche la rivelazione che nel 2017 il Ceo di Intel Brian Krzanich ha venduto azioni della società per 14 milioni di dollari dopo essere venuto a conoscenza della falla di sicurezza.

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