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Catalogna, il giorno più lungo. Oggi il discorso di Puigdemont sull'indipendenza. Madrid: pronti a tutto

Davide Di Santo
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Oggi per la Catalogna e la Spagna sarà o potrebbe essere il giorno della verità. Nel pomeriggio si riunisce il parlamento autonomo catalano e l'ordine del giorno - vago al punto da consentire ogni possibile sviluppo - fa riferimento soltanto alla "situzione politica attuale". C'è attesa quindi per il discorso del presidente separatista Carles Puigdemont e la questione naturalmente è se Puigdemnt e i suoi siano davvero pronti a giocarsi il tutto per tutto dichiarando - unilateralmente - l'indipendenza della regione. La mossa innescherebbe la reazione di Madrid - con la probabile attivazione dell'articolo 155 della costituzione, o addirittura con la dichiarazione dello stato di emergenza - ma potrebbe anche dividere e in modo molto profondo gli stessi catalani. Il fronte secessionista perde pezzi Proprio nella serata di ieri la sindaca di Barcellona, Ada Colau ha rotto gli indugi e preso apertamente posizione contro una dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna dalla Spagna. La sortita della Colau, espressione della coalizione di sinistra che guida la città, potrebbe avere un peso notevolissimo. "I risultati del referendum del primo ottobre - ha osservato ieri - non possono servire come fondamento per una proclamazione di indipendenza". E per quanto abbia poi invitato Madrid al dialogo (e al ritiro delle forze di polizia) è evidente che la sua presa di posizione non lascia grandi margini di incertezza. Puigdemont va avanti Da qui alle 18 - orario previsto per la seduta del parlamento catalano - può ancora succedere di tutto. Appelli da forze politiche nazionali e internazionali, decisioni a livello economico e aziendale (ieri sera Abertis ad esempio ha annunciato il trasferimento della sua sede legale da Barcellona a Madrid) polemiche interne al fronte catalano e diktat o decisioni dal governo centrale. Carles Puigdemont, ieri, in mattinata, sembrava convinto: " "Noi abbiamo aperto la porta alla mediazione, noi abbiamo detto di 'sì' a tutte le possibilità di mediazione che ci sono state presentate. I giorni passano e se lo stato spagnolo non rispondesse in modo positivo, noi faremo quello per cui siamo qui". Di certo, Puigdemont non può contare su grandi appoggi nel parlamento di Madrid. Ieri lo stesso capo dell'opposizione, il leader socialista spagnolo Pedro Sanchez si è rivolto al leader catalano invitandolo a "fermare le macchine". Se i catalani "Non dichiareranno unilateralmente l'indipendenza" ha detto Sanchez, "il Psoe sosterrà le giuste domande della Catalogna al parlamento nazionale di Madrid". Ma se i catalani proclameranno unlateralmente l'indipendenza, ha avvertito Sanchez, il partito socialista "sosterrà pienamente il governo". "Tendiamo la mano al dialogo - ha detto Sacnhez rivolto ai catalani - però appoggeremo la risposta dello stato di diritto a qualsiasi tentativo di alterare la convivenza tra gli spagnoli".  Il governo spagnolo: pronti a tutto per ripristinare la democrazia Madrid impedirà con ogni mezzo l'indipendenza catalana. Lo ha ribadito la numero due dell'esecutivo spagnolo, Soraya Saenz de Santamaria, avvertendo che se il presidente dell'esecutivo della Catalogna Carles Puigdemont dichiarerà l'indipendenza della regione, "bisogna essere pronti a tutto" per "il ripristino della legge e della democrazia". "Se sarà proclamata l'indipendenza, la dichiarazione non avrà effetti. E se questo signore - ha scandito la vice di Mariano Rajoy, riferendosi a Puigdemont - dichiarerà unilateralmente l'indipendenza, bisognerà prendere delle misure e questa sarà la decisione del governo spagnolo, una risposta ci sarà". I documenti sequestrati Intanto si apprende che era dià pronta una tabella di marcia per arrivare all'indipendenza della Catalogna. E' stata trovata nella perquisizione, il 20 settembre, a casa del "numero due" di Orios Junqueras, il vicepresidente della Generalitat catalana. Il piano, prima la dichiarazione di indipendenza e poi la creazione di un nuovo governo in due fasi, è contenuto in un documento di otto pagine intitolato "EnfoCATs. Reenfocando el proceso de independencia para un resultado exitoso. Propuesta estrategica", ritrovato dalla Guardia Civil nell'abitazione di Josep Maria Jové Llado, il segretario generale della vicepresidenza della Generalitat, che è stato poi accusato d sedizione. 

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