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Un forum internazionale per i diritti delle donne

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A Mar de Plata oltre mille donne presenti fra rappresentanti di associazioni, fondazioni e movimenti sindacali che hanno offerto testimonianze riguardo alle diverse realtà nel mondo.

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La differenza tra l'uomo e la donna sono i millenni di assenza dalla storia delle quote rosa. E chi pensa il peccato nacque quando Eva colse la mela, non sa che quel giorno sbocciò un corpo liscio e rotondo farcito di una intelligenza che chiede da secoli solo d'essere ascoltata. E d'essere rispettata. Eliminando ogni forma di discriminazione, di violenza e di abuso contro il genere femminile. Più facile a dirsi che a farsi, l'avventura richiede un coraggio da vendere. Ma la bellezza della diversità è tutta racchiusa nella parola “azione”, pronunciata dal Premio Nobel Rigoberta Menchù nel suo discorso di chiusura al Primo Forum Internazionale sui Diritti delle Donne che si è svolto a Mar de Plata, Argentina, lo scorso 12 e 13 settembre. Due giorni dedicati alla promessa, da parte dei partecipanti e dei rappresentanti del Governo della Provincia di Buenos Aires, della Ministro Presidente del Consiglio Provinciale delle donne, Cristina Alvarez Rodriguez, e del Governatore di Buenos Aires Daniel Scioli, di favorire e dare continuità ai progetti, agli studi e alle ricerche messe in cantiere per assicurare e sviluppare un approccio di genere nelle politiche statali. Il Forum è stato vissuto davvero come si voleva: una grande tavola rotonda, una piattaforma dove dar voce ai diritti delle donne, ricercando gli ambiti della loro attuazione e le sfide per la costruzione di una società capace di includere anche la giustizia sociale. Ma il Forum è stato anche altro: un momento di integrazione. Oltre 1000 le donne presenti: tra loro abbiamo avvistato rappresentanti di associazioni, fondazioni, di movimenti sindacali, che hanno con forza ed entusiasmo proposto strumenti e ricerche, offrendo testimonianze riguardo alle varie realtà mondiali: Argentina, Spagna, Africa, e centro e sud America. Tanti gli scogli dove si sono incagliati alcuni concetti: in particolar modo, gli argomenti su cui si è dibattuto ampiamente sono stati la tratta delle donne, i diritti umani, la violenza, la famiglia e le leggi da attuare. Come se questo non fosse già abbastanza, hanno contribuito a rafforzare la battaglia, due premi Nobel della Pace come Adolfo Esquivel e Rigoberta Mechùm. E la Pace, così come le sfide e la lotta, sono stati i termini che hanno risuonato come un tamburo di grancassa preso a pugni, durante le due giornate in cui si è parlato anche di prevenzione, nella formula dell'educazione, di istruzione e della propria auto-realizzazione: tutti strumenti proposti per una nuova coscienza femminile nella lotta contro la violenza. Obiettivo da raggiungere attraverso la promulgazione di leggi adeguate. È quanto dicono da anni Nadia Murabet (libica, presidente della Fondazione Internazionale Miracle Africa e insignita durante il Forum del titolo di Ambasciatrice della Pace), Grazia Geiger (nata in Libia ma italiana, scrittrice, psicoterapeuta e coach), Erieka Bennet (ambasciatrice della Diaspora per l'Unione Africana, nata negli USA – che vive in Ghana) e Arikana Chihombori (Unione africana, medico che vive e lavora negli USA, nata nello Zimbawe). Quattro donne insignite del titolo di “visitatori speciali” dal consiglio comunale di Mar de Plata. Quattro donne scelte in rappresentanza dell'Africa, presente come ospite d'onore.

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