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Il convoglio di Assad attaccato dai ribelli

Bashar Assad

Il presidente si stava recando nella moschea per la fine del Ramadan. È rimasto illeso: la tv ha diffuso le immagini della sua preghiera accanto al gran muftì

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Attacco dei riballi al corteo che doveva scortare il presidente siriano Bashar al Assad nella moschea Anas bin Malik per le preghiere mattutine della festività musulmana di Eid al-Fitr, che segna la fine del Ramadan. Il generale dell'Esercito libero Firas al-Bitar, citato dall'emittente al-Arabiya, ha detto che il corteo è stato raggiunto da 17 colpi di mortaio dopo che l'opposizione è riuscita ad avere accesso alle informazioni sugli spostamenti di Assad in piazza al-Amaween, nel cuore della capitale siriana. Dopo la notizia dell'attacco, Assad è apparso in tv impegnato nelle preghiere, in abito scuro, accanto al gran muftì. L'esponente dell'opposizione Wahid Sagar ha dichiarato ad al-Arabiya che il presidente poteva viaggiare in un altro convoglio e non in quello attaccato dai ribelli. L'opposizione ha poi spiegato che tutte le strade che portano al quartiere di al-Rawdha, dove si trova l'ufficio di presidenza, sono state chiuse dopo l'attacco. Successivamente fonti governative hanno parlato di tre colpi di mortaio che hanno raggiunto stamattina il distretto Malki di Damasco, nella stessa zona in cui si trova la moschea. Non è chiaro se i colpi di mortaio fossero in relazione con il passaggio di Assad ma il ministro dell'Informazione, Omran al-Zoubi, ha detto che il presidente e il suo convoglio non sono stati colpiti e ha precisato che è stato lo stesso Assad a guidare la sua auto fino alla moschea. Pronta la replica dei ribelli: «L'attacco ha fatto scricchiolare il regime, anche se Assad non è stato colpito - ha osservato Firas al-Bitar - Di colonne di veicoli ce n'erano due, una con Assad a bordo e l'altra che fungeva da civetta. Noi abbiamo preso di mira quella giusta» ha sottolineato Bitar.

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