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Come sta andando in Italia? Pil, bollette, pensioni e occupazione: ripartenza avviata

Dario Martini
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La previsione contenuta nel Documento di economia e finanza di una crescita del Pil dello 0,9%, superiore allo 0,6% ipotizzato a novembre, è solo l’ultimo segnale di fiducia che arriva sul sistema Italia. Sia la congiuntura economica più favorevole a un anno fa, che il lavoro del governo Meloni, stanno producendo alcuni risultati che è possibile mettere in fila: le bollette energetiche sono in vistosa riduzione, le pensioni si sono rivalutate, i nuovi posti di lavoro sono in aumento, l’inflazione è in calo e c’è un maxi piano dell’esecutivo per le assunzioni nella pubblica amministrazione.

Partiamo dal lavoro. Tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 100mila posti, al netto delle cessazioni, in base all’ultimo report redatto da ministero del Lavoro, Bankitalia e Anpal. Un incremento che supera ampiamente quello relativo del bimestre precedente. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha parlato di «segnale di fiducia per la nostra economia». Anche perché a trainare la domanda di lavoro sono stati soprattutto i servizi, turismo in primis con 22mila nuovi posti, pari a un quinto del totale. Bene anche l’industria che ha beneficiato della ripresa dei settori maggiormente "energivori". Ed è qui che entra in gioco il capitolo bollette. Quelle della luce vedranno un dimezzamento (-55%) da aprile a giugno. Ciò non significa che il problema sia risolto. Anzi. La spesa per la famiglia tipo rimane alta: 1.267 euro dal primo luglio 2022 al 30 giugno 2023, secondo i calcoli l’Autorità per la regolazione del mercato energetico (Arera), ben il 33% in più rispetto allo stesso periodo nei 12 mesi precedenti. Quindi, pur essendo in calo di più della metà rispetto al primo trimestre, il costo dell’energia si mantiene su «livelli elevati», spiega l’Arera. Anche se Assoutenti stima un risparmio a famiglia di 800 euro l’anno.

È scesa anche la bolletta del gas, con una riduzione del 13,4% per marzo, dopo i ribassi registrati per i consumi dei mesi di gennaio (-34,2%) e febbraio (-13%). Il nuovo taglio, in termini di effetti finali, porta la spesa gas per la famiglia tipo da aprile 2022 a marzo 2023 a circa 1.560 euro, +0,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (aprile 2021- marzo 2022). Un risultato che ha fatto dire al ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin che siamo in presenza di un «percorso virtuoso che sta portando risparmi effettivi per le famiglie e le imprese italiane. Un altro passo avanti importante al quale il governo ha contribuito con una precisa strategia di politica energetica messa in campo dal principio del suo mandato».

A inizio aprile si è iniziato a vedere anche l’effetto della rivalutazione delle pensioni. Gli importi modificati sulla base della legge di Bilancio sono ora quelli definitivi. Il meccanismo funziona in base all’importo della pensione: più è alto, meno è corposo l’adeguamento. Gli assegni fino a cinque volte superiori al trattamento minimo vengono rivalutati all’85%, quelli tra cinque e sei volte al 53%, quelli tra sei e otto volte al 47%, quelli da otto a dieci volte al 37% e quelli oltre dieci volte il minimo al 32%.

Poi ci sono le assunzioni nel pubblico impiego. L’altro ieri il Consiglio dei ministri ha decretato oltre tremila assunzioni. Per l’esattezza 3.150. Di queste, due terzi, ovvero 2.100, riguardano le forze dell’ordine, in particolare Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco, Polizia e Guardia Costiera. Mentre in estate prenderanno il via le assunzioni nella scuola. Grazie ai fondi del Pnrr è previsto il concorso per 25mila posti tra gli insegnanti con almeno 36 mesi di servizio o in possesso dei 24 crediti formativi universitari. Poi c’è un piano parallelo per creare altri 50mila posti, con una prima infornata tra quest’anno e il prossimo.

«Puntiamo a creare le condizioni per il regolare avvio del prossimo anno scolastico, assicurando la continuità didattica per gli studenti, la qualità dell’insegnamento e la riduzione del precariato», ha spiegato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. Il reclutamento avverrà con lo scorrimento delle graduatorie dei vincitori dei concorso che attendono di essere assunti. Insomma, i segnali positivi sono chiari. Anche se permangono alcune criticità. Dagli alti tassi d’interesse al prezzo del petrolio in rialzo. Dettagli maggiori saranno resi noti martedì, quando il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti porterà il Def in Consiglio dei ministri. Il Pil allo 0,9%, è stato fatto notare, è una stima prudenziale, ovvero è stato scelto di utilizzare il valore più basso. Nei prossimi mesi, quindi, la situazione potrebbe migliorare ulteriormente. 

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