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Pil, l'Istat rivede le stime: "Dati più bassi di quanto previsto". Allarme consumi

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++ CRISI:ISTAT,SPESA FAMIGLIE FRENA,GIU'ALIMENTARI(-1,3%) ++

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Dati più bassi di quanto previsto per l'economia italiana. Nel quarto trimestre del 2022 il prodotto interno lordo (Pil) è sceso dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e aumentato dell'1,4% in termini tendenziali. E la variazione acquisita del Pil per il 2023 è pari al +0,4%. È la rilevazione dell'Istat, che spiega che la stima diffusa il 31 gennaio 2023 aveva registrato una riduzione del Pil dello 0,1%, mentre in termini tendenziale la crescita era risultata dell'1,7%. Il quarto trimestre del 2022 ha avuto tre giornate lavorative in meno del trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2021.

Dal lato della domanda, le esportazioni di beni e servizi sono cresciute in termini congiunturali del 2,6%, gli investimenti fissi lordi del 2% mentre i consumi finali nazionali hanno registrato un calo dell'1,1%.

Le importazioni sono diminuite dell'1,7%. Nell'ambito dei consumi finali, la spesa delle famiglie residenti e delle ISP è diminuita dell'1,6%, mentre quella delle AP è cresciuta dello 0,5%. La crescita degli investimenti è stata determinata dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti cresciuti dell'1,9%, di cui la componente di mezzi di trasporto del 4,2%, da quella delle abitazioni e dei fabbricati non residenziali e altre opere cresciuti rispettivamente dello 0,5% e del 3% e da quella in prodotti di proprietà intellettuale che sono cresciuti del +2,9%. Infine, dagli investimenti in risorse biologiche coltivate sono risultati stazionari. La spesa delle famiglie sul territorio economico ha registrato una diminuzione in termini congiunturali dell'1,3%. In particolare gli acquisti di beni durevoli sono diminuiti dell'1,9%, quelli di beni non durevoli dell'1,3%, quelli dei beni semidurevoli dello 0,1%, mentre quelli di servizi dell'1,5%.

Le associazioni consumeristiche non hanno tardato a commentare. "Anche se nel 2023 ci salveremo con tutta probabilità dalla recessione, non è una grande consolazione una crescita dello zero virgola, anche se venisse confermata la stima del Governo del +0,6%", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"A preoccuparci è la caduta libera della spesa delle famiglie residenti, -1,6% sul terzo trimestre 2022. Se proseguisse il cammino in discesa sarebbero guai per il Paese, considerato che rappresentano il 58,8% del Pil. Solo se le bollette del gas e della luce e l'inflazione continueranno a scendere in modo consistente i consumi potranno tenere. Per questo non si capisce cosa aspetti il Governo a fare due cose: rinnovare gli sconti sulle bollette anche per il quarto trimestre e rinviare la fine del mercato tutelato della luce che per condomini e associazioni scade il 1° aprile 2023, ossia tra meno di un mese", conclude Dona.

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