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I prezzi della benzina schizzano alle stelle: pronto il taglio delle accise se si superano i 2 euro

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Con prezzi della benzina sopra i due euro il governo non potrebbe non intervenire, con un taglio delle accise. È il vicepremier Matteo Salvini a prendere questa posizione, mentre al ministero delle Imprese e del made in Italy va in scena un nuovo tavolo di confronto coni gestori dei distributori dei carburanti. Le posizioni dei benzinai, dopo l’emendamento del governo al decreto Trasparenza - non propriamente in linea con gli accordi presi prima della revoca del secondo giorno di sciopero a fine gennaio - potrebbero non essere facilmente malleabili. Intanto i prezzi dei carburanti sulla rete sono in calo: in modalità «fai-da-te» - spiega l’analisi di «Quotidiano energia» - la benzina è scesa a 1,871 euro al litro, il diesel self è a 1,882 euro al litro; se invece si preferisce il servizio, i prezzi medi superano già i due euro al litro.

 

 

«L’accordo tra tutti - rivela Salvini - è che se il prezzo» dei carburanti «tornasse a salire come nella scorsa estate, sopra i 2 euro, si interverrà; se si arrivasse a quell’aumento, il governo interverrà con un blocco come è stato già fatto l’anno scorso. Se anche dovesse ricomparire, per crisi energetiche internazionali, il governo interverrà con un taglio delle accise, mi sembra evidente». Al tavolo al ministero, Urso fa presente che si sta lavorando a un provvedimento organico per il riordino settore; coinvolti in questa partita - che quindi si estenderà al di là del decreto all’esame della Camera - sono anche il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, il ministero dell’Economia e il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Temi fondanti sono la ristrutturazione della rete di distribuzione, lo sviluppo della rete delle ricariche elettriche (in particolare per quei distributori che potrebbero dover chiudere), il contratto, il rapporto lungo la filiera, gli strumenti di pagamento elettronico.

 

 

Poi Urso rileva come nell’ultima settimana in Italia non ci sia stato «il temuto impatto del nuovo embargo petrolifero sui prodotti russi; anzi, si è registrata una costante leggera flessione dei prezzi». Sul fronte decreto intanto resta in stallo la questione dell’obbligo dell’esposizione del prezzo medio alla Camera, dove il provvedimento è all’esame della commissione Attività produttive. Ma i benzinai della Faib Confesercenti, gli unici a parlare dopo l’incontro al ministero, chiedono «rispetto delle regole e trasparenza lungo tutta la filiera» perché è «troppo facile prendersela solo con i gestori».

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