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Energia, il caro bollette si mangia le tredicesime

Mario Benedetto
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Le tredicesime di dipendenti e pensionati, al netto delle imposte, quest’anno sono in aumento: 47,3 miliardi di euro, contro i 44,4 miliardi del 2021, in ragione della nuova occupazione, dell’ingresso di nuovi pensionati con maggiori contributi e della minore Irpef. I consumi derivanti dalle 13esime, però, si riducono in termini reali, a 1.532 euro a famiglia, livello minimo degli utimi 15 anni. Lo stima l’Ufficio studi Confcommercio con un’analisi condotta su tredicesime e consumi di Natale, in cui mette a confronto i recenti scenari economici e la loro evoluione nel corso degli anni. Rispetto alle tredicesime nel 2008, ad esempio, gli italiani avevano a disposizione 1.810 euro.

La decurtazione attuale del volume corrente di questa voce di guadagno è dovuta alle spese da affrontare (Ici, Imu, Tasi, tasse automobilistiche, canone Rai) e all’impatto dell’aumento dei costi dell’energia: + 6 miliardi di euro per le famiglie, solo nel mese di dicembre. Questo non implica necessariamente minori consumi nel periodo delle Feste: secondola Confcommercio, molto dipende dai sostegni a disposizione delle famiglie e dalla fiducia degli italiani. Sono questi i fattori che, insieme al lieve ma tangibile aumento dell’occupuazione e al buon andamento della settimana del Black Friday, sostengono i consumi e fanno guardare con un certo ottimismo al Natale e al periodo delle festività. Sono 16 milioni gli italiani coinvolti nella festività ’che viene da oltreoceano’, con una spesa media pro capite di 250 euro. «Arriviamo a dicembre tutto sommato in buona salute», ha detto Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, nel corso della presentazione delle analisi sui consumi di Natale «Ci aspettiamo buone sorprese», ha spiegato. A trainare i consumi saranno, secondo le previsioni, i dati riscontrati alla fine del mese di novembre: gli ultimi dieci giorni sono andati bene, con una spesa, tra acquisti online e nei negozi, stimata sui 4 miliardi. Per Bella si tratta di «un segnale di buon auspicio in vista degli acquisti di Natale, questi giorni sono diventati di fatto un fenomeno macro economico». Le famiglie dovranno comunque continuare a dover fare i conti con inflazione e caro bollette: fattori che peseranno per 13,5 miliardi sulle tredicesime. Un aumento considerevole rispetto al 2021 (9,3 miliardi) e al 2020 (6,7 miliardi). Numeri che si traducono in maggiori costi per le famiglie. L’incremento dei consumi registrato nel 2022 era del 4,5%, legato all’eccesso di risparmio accumulato durante la pandemia. C’è da tenere conto, infatti, delle condizioni economiche generali per contestualizzare le stime del comportamento al consumo fino sinora descritto. Per il 2023, l’Ufficio Studi Confcommercio stima che i consumi degli italiani segneranno +0,3 con impatto sul Pil del +0,2%.L’economia italiana ha avuto un’ottima performance negli ultimi 21 mesi, facendo meglio di Germania e Francia. «Mentre nel 2010-2013, dopo le forti cadute non c’è stato alcun rimbalzo - prosegue Bella - negli ultimi due anni abbiamo conseguito un risultato straordinario di cui dovremmo essere orgogliosi. Merito di cittadini, imprese e lavoratori, grazie anche alla buona risposta della controparte istituzionale: i sostegni hanno funzionato e il governo prosegue in questa corretta linea». A favorire il miglioramento delle condizioni economiche generali c’è poi il contributo di un settore a tratti sottovalutato: quello del turismo, che ha conosciuto un boom, riprendendo a marciare dopo la pandemia. Un comparto strategico, in grado di stimolare il sistema economico nel suo insieme, come dimostra in maniera evidente l’andamento di alcuni recenti trend economici. Infatti, secondo le elaborazioni di Enit su dati Istat, Unwto e Banca d’Italia, nel 2022 l’Italia si posiziona al quarto posto nel mondo per i flussi da turismo internazionale con entrate pari a 21,3 miliardi di euro, in crescita del +22,7% sul 2020. Sempre con riferimento al periodo autunnale e al mese di novembre, cui sono incentrate le analisi del consumo di Confcommercio, il nostro Paese presenta il più alto tasso di saturazione presso le strutture ricettive fra i principali Paesi europei (37%). Stimate al 39% le prenotazioni del «non alberghiero». Nello stesso mese, l’Italia registra anche il più elevato incremento di prenotazioni aeree internazionali: +65% sul 2021 a quota 392 mila turisti che scelgono di raggiungere il nostro Paese.

A conferma dell’interesse nei confronti della penisola, nelle intenzioni di viaggio per i prossimi mesi l’Italia è a pari merito con la Spagna e seconda solo alla Francia, che è comunque a poca distanza con un 11% di preferenze accordate dai turisti. Il 62% dei quali sta pianificando spostamenti intraeuropei nella stagione invernale e il 70% sta organizzando un viaggio nei prossimi sei mesi: l’incremento rispetto al periodo di riferimento dello scorso anno raggiunge il +4%. Una finestra necessaria da aprire su un fenomeno con importanti ripercussioni sull’andamento dei consumi, in base a tutti i parametri di riferimento fin qui osservati. Quello del turismo, infatti, è un flusso che ha alimentato anche l’acquisto presso negozi e punti vendita, parallelamente all’andamento molto positivo registrato anche dagli acquisti sull’online.

Una tendenza ormai conoslidata, a fronte del «rito fisico» rappresentato in questo periodo dallo shopping natalizio. Una fase dell’anno alla quale guardare, dunque, con un certo ottimsmo, rispetto alla quale si sprime così il leader della Confcommercio, il Presidente Carlo Sangalli «L’incertezza dovuta a caro energia e inflazione, come abbiamo visto attenuata dalla crescita di fiducia delle famiglie, delle imprese e dall’aumento degli acquisti durante il black friday, deve vederci attenti alla crescita - ha aggiunto - Essa va rilanciare soprattutto attraverso il rafforzamento della la domanda interna, con l’accelerazione del patto fiscale annunciato dal Governo».
 

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