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Governo, prorogato lo sconto sulla benzina: fino a quando durerà il taglio delle accise

Benedetto Antonelli
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Proroga dei crediti d'imposta a favore delle imprese e taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre. Le due misure sono messe nero su bianco nella Nota di aggiornamento al Def (Nadef) pubblicata ieri sul sito del ministero dell'Economia. Nel documento si legge che «il governo ha deciso di confermare l'obiettivo di deficit per il 2022 e di utilizzare il risultante spazio di bilancio, quantificabile in poco più di nove miliardi, in larga parte a copertura di nuove misure di mitigazione del costo dell'energia», quali appunto i crediti d'imposta e il taglio dell'accise su benzina e gasolio. Quest'ultima misura, ricordiamo, ammonta a 30 centesimi in meno al litro. Una riduzione che negli ultimi mesi ha permesso che il costo dei carburanti restasse sotto i due euro al litro. «Con un apposito decreto legge in corso di perfezionamento», il cosiddetto Aiuti quater, viene spiegato, «oltre alle suddette misure, si disporrà, in particolare, la copertura degli effetti finanziari degli acquisti di gas naturale effettuati nei mesi scorsi dal Gestore dei servizi energetici (Gse), pari a 4 miliardi, rimuovendo la previsione di legge che il gas acquistato dal Gse venga rivenduto entro la fine del 2022». La Nadef mette anche in conto che la recente caduta del prezzo nazionale del gas potrebbe essere temporanea, ma sono pronte le contromisure che consentiranno di «rivendere in seguito il gas a prezzi meno penalizzanti per la finanza pubblica anziché cristallizzare immediatamente le relative perdite».

 

 

Nelle premesse del documento è possibile leggere anche lo scenario delineato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: «Le aspettative di imprese e famiglie, e le stime dei previsori domestici e internazionali sul futuro andamento dell'economia, sono notevolmente peggiorate. Il rischio di una flessione del ciclo è accresciuto dai corposi rialzi dei tassi-guida da parte delle principali banche centrali in risposta a dati dell'inflazione, i quali impattano sui bilanci delle famiglie e delle imprese. In base a tali premesse è risultato inevitabile aggiornare non solo il quadro macroeconomico programmatico e di finanza pubblica per il 2022-2025, ma anche la previsione tendenziale su cui esso si basa». Intanto, dagli industriali arriva la richiesta di «fare presto».

 

 

Il presidente di Feder meccanica, Federico Visentin, dal palco dell'assemblea generale della federazione lancia l'allarme: «La crescita dimensionale delle imprese deve costituire un cardine fondamentale delle politiche industriali del mostro Paese». Un richiamo arriva anche dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, che definisce «positivo» che tutte le risorse previste dalla Nadef vengano orientate sulla crescita. «Fare presto ma fate bene, con provvedimenti ben scritti tempestivi, mirati, ben scritti», afferma Bonomi. «È positivo - continua - che si mettano tutte le risorse sull'energia, lo avevamo chiesto, positivo l'annuncio sul gas release e il voler proseguire con la barra dritta sulla finanza pubblica. Avremmo voluto, e speriamo che in futuro ci sia la possibilità di lavorare seriamente, sulla configurazione della spesa pubblica». «Credo che se dobbiamo parlare di pensioni - aggiunge - forse bisogna affrontare seriamente una riforma del sistema pensionistico e non andare avanti con le quote».

 

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