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Metaverso, blockchain e intelligenza artificiale, così il digitale cambia il business

Filippo Caleri
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La transizione digitale sta cambiando il business delle imprese italiane. Il Tempo è andato alla ricerca delle eccellenze imprenditoriali per capire le cosiddette «best practice» relative ai processi di digitalizzazione già integrati, o in via di applicazione, nelle politiche aziendali. Ne è uscita una panoramica completa della disruption operata dall’ingresso della tecnologia di frontiera all’interno delle realtà dell’imprenditoria italiana e dei risultati ottenuti sia in termini di maggiore efficienza produttiva sia, soprattutto, di cambiamento nell’approccio al mercato e ai consumatori.

Le interviste de Il Tempo nel format del Tempo futuro sono un’occasione, insomma, per divulgare i nuovi posizionamenti delle imprese coinvolte nel mercato. E per capire come siano già realtà nelle grandi aziende le possibilità di business offerte dalle ultime frontiere digitali come, ad esempio, il «Metaverso», la realtà virtuale aumentata, la blockchain e l’analisi dei Big Data.

Gli interventi di manager dell’innovazione e degli amministratori delegati nelle pagine seguenti sono tratti dal webinar «Evoluzione digitale e Business» organizzato dalla testata. Tanti gli ospiti che hanno raccontato come l’innovazione abbia cambiato e stia cambiando le loro attività. Tra loro il direttore Innovation & Market Solutions di Terna, Massimiliano Garri; il direttore Innovability del Gruppo Enel, Ernesto Ciorra; il direttore External Affairs & Sustainability di WindTre, Roberto Basso; il ceo di Alleanza Assicurazioni, Davide Passero; il presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia Marco Hannappel; il Chief Technology Innovation&Digital Officer del Gruppo Fs, Roberto Tundo.

Dalla loro parole esce un quadro rassicurante sulla competitività del sistema Italia. Le tecnologie di avanguardia, le analisi predittive che possono evitare catastrofi, l’elaborazione di strategie di decisione basate sui Big data non sono solo slogan ma pratiche pienamente utilizzate per aumentare la produttività e la qualità dei servizi. Il quadro insomma è ottimistico. E lascia per sperare per il sistema Italia.
 

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