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Assegno unico per i figli, arrivano i soldi: da luglio a dicembre fino a 1500 euro

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Filippo Caleri
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Soldi alle famiglie che hanno figli. Lo ha deciso ieri il governo con una norma approvata dal consiglio dei ministri. Per ora l'assegno unico, questo il nome della misura, arriverà dal primo luglio solo ai lavoratori autonomi, alle partite Iva e ai disoccupati.  Niente invece per quelli con contratto subordinato. ma solo perché non si è arrivati in tempo con la formulazione di un meccanismo che evitasse che il gioco delle detrazioni (già presenti in busta paga per i dipendenti)  e l’aggancio della misura al reddito Isee (dunque a indici patrimoniali) non potesse generare diminuzioni di reddito piuttosto che a incrementi. Così nelle more dell’attuazione della legge di delega relativa alla riforma complessiva dell’assegno unico familiare il decreto ha introdotto misure immediatamente efficaci, di durata temporanea, per sostenere la genitorialità. Al contempo, ha spiegato la nota di Palazzo Chigi, sono stati potenziati i vigenti assegni per il nucleo familiare.

La norma introduce, a decorrere dal prossimo primo luglio e fino al 31 dicembre 2021, un assegno temporaneo (cosiddetto assegno ponte) destinato alle famiglie con figli minori che non abbiano diritto ai vigenti assegni per il nucleo familiare. Per accedervi il nucleo del richiedente deve essere in possesso di un Isee inferiore a 50mila euro annui. Inoltre, il richiedente deve rispettare uno dei seguenti requisiti:

a) essere cittadino italiano o di uno stato membro dell’Ue, o suo familiare titolare del diritto di soggiorno

b) essere cittadino di uno stato non appartenente all’Ue, in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno semestrale

c) essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;

b) essere domiciliato o residente in Italia e avere i figli a carico sino al compimento del diciottesimo anno d’età; essere residente in Italia da almeno 2 anni, anche non continuativi, oppure essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.

L’assegno viene corrisposto per ciascun figlio minore in base al numero dei figli stessi e alla situazione economica della famiglia attestata dall’Isee. In particolare, gli importi risultano decrescenti al crescere del livello dell’Isee. Se nel nucleo sono presenti più di due figli, l'importo unitario per ciascun minore viene maggiorato del 30% e per ciascun figlio minore con disabilità, inoltre, gli importi sono maggiorati di 50 euro.

Il beneficio medio per il periodo che va dal 1° luglio al 31 dicembre è pari a 1.056 euro per nucleo e 674 euro per figlio. Quanto ai tempi, l’assegno spetta a decorrere dal mese di presentazione della domanda stessa. Per quelle presentate entro il 30 settembre 2021, sono corrisposte le mensilità arretrate a partire da luglio 2021.  L’assegno “ponte” è compatibile con il Reddito di cittadinanza e con la fruizione di eventuali altre misure in denaro a favore dei figli a carico erogate dalle Regioni e dai Comuni.

Novità approvate anche per le agevolazioni in vigore. A decorrere dal 1° luglio e fino al 31 dicembre di quest’anno, gli importi mensili dell’assegno per il nucleo familiare già riscossi sono maggiorati di 37,5 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari fino a due figli, e di 55 euro per ciascun figlio in favore dei nuclei familiari di almeno tre figli.

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