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Tranquilli il taglio delle tasse annunciato dal governo non ci sarà. Pisauro (Upb): "Mancano i soldi"

Filippo Caleri
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Cari italiani non vi aspettate che le mirabolanti promesse del governo sull'abbassamento dell'Irpef siano mantenute.  Qualunque sia il governo, le risorse stanziate per la riforma delle tasse sul reddito dei lavoratori, "sono insufficienti per centrare gli obiettivi indicati nella Nadef (Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza) e nel Pnrr (piano di resilienza e ripresa nazionale)".  A togliere ogni speranza che la promessa di un taglio del carico fiscale si avveri è stato il presidente dell'Ufficio parlamentare di Bilancio Giuseppe Pisauro in audizione in commissione finanze alla Camera. "Ad oggi - ha precisato Pisauro - le risorse stanziate per la riforma, per il triennio 2021-2023 sono 8 miliardi per il 2022 e 7 miliardi per il 2023, ma una quota di 5/6 miliardi  è destinata all'assegno unico per i figli, Quindi di fatto per la riforma vera e propria, sanando le numerose criticità e discriminazioni, ne restano solo 2/3
miliardi per il 2022 e altrettanti per il 2023".  Un po' poco insomma e una doccia gelata. Perché se è vero che ogni governo punta a mettere più soldi in tasca alle famiglie con redditi medi alla fine il sogno si scontra con la dura realtà dei conti pubblici alle prese con l'endemica carenza di risorse. Certo si potrebbe pensare di usare una parte del Recovery fund per finanziare la riduzione del gettito e ottenere, per questa via, una ripresa dei consumi e degli investimenti degli italiani più robusta. Ma questa è un'altra partita da giocare con Bruxelles e necessita di negoziatori politici che, a oggi, non sembrano all'orizzonte. Dunque per una busta paga più pesante e allineata agli standard europei, c'è ancora molto da attendere.

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