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Non viene tagliato il rating dell'Italia, sospiro di sollievo per Conte e Gualtieri

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Conte e Gualtieri

Standard & Poor conferma il valore di BBB con outlook negativo per il debito pubblico tricolore. Se fosse stato retrocesso a "junk" (spazzatura), molte istituzioni mondiali avrebbero dovuto "disinvestire" dai titoli italiani. Il governo può respirare

Carlantonio Solimene
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Nonostante la recessione dovuta all'epidemia da Coronavirus, l'Italia evita il downgrade di S&P che l'avrebbe avvicinata verso il pericoloso status di "junk": l'agenzia infatti ha confermato il rating sul nostro debito sovrano a BBB, mantenendo le prospettive negative. S&P ha comunque anticipato la possibilità di un taglio al giudizio se il rapporto debito /PIL non riuscisse a tornare su un chiaro percorso discendente nei prossimi 3 anni o in caso di deterioramento del mercato quanto alle condizioni di finanziamento. S&P stima una crescita del debito pubblico lordo italiano al 153% del PIL entro la fine del 2020, con un tasso di disoccupazione in Italia in salita all'11,2% nel 2020. S&P ha anche confermato a BB il rating della Grecia a BB, ma migliorando a positivo - da stabile - l'outlook. In caso di retrocessione al rango di "titoli spazzatori", il debito pubblico italiano subirebbe un forte scossone, perché sono molte le istituzioni mondiale a non poter per statuto investire in quel genere di strumenti finanziari. Per ora, quindi, l'Italia è salva.

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