Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Così l'economia diventa un gioco da ragazzi

Ecco "Starting Finance" per i millenials

Damiana Verucci
  • a
  • a
  • a

La finanza? Un gioco da ragazzi. Si chiama Starting Finance, la startup che avvicina i millennials a temi complessi e distanti, come la finanza e l'economia e che presto diventerà un vero e proprio “game”. Grazie a un'azione social senza pause associata a un'attività offline di rilievo, con la fondazione di 26 Starting Finance Club negli atenei da nord a sud del Paese, la community di SF conta oggi oltre 120mila appassionati in tutta Italia, radunati intorno al logo che SF ha scelto come bandiera: uno squalo che sembra solcare gli indici di borsa. Complice il “tempo libero” che il lockdown ha in qualche maniera imposto e la capacità di coinvolgere personalità di spicco nel campo economico e finanziario, Starting Finance ha nei mesi implementato l'attività puntando proprio su innovazione e formazione. L'iniezione di una tranche di capitali da 200mila euro risponde proprio a questo obiettivo: confermarsi come il primo player italiano di informazione ed educazione finanziaria, sia sui social che sul territorio grazie anche a partnership importanti come quella con FEduF, la Fondazione per l'Educazione Finanziaria e al Risparmio in Italia. Colloqui, interviste a grandi protagonisti dell'attualità trasmesse in diretta sul profilo Instagram di Starting Finance, moderate dai ragazzi del team e soprattutto animate dalle domande raccolte dalla vivace community distribuita sui territori: un format che in poco tempo si è imposto e che ha visto intervenire sui canali della startup nomi come Carlo Cottarelli, Flavio Briatore, Ferruccio de Bortoli, insieme a imprenditori e alti funzionari delle istituzioni e altre personalità pubbliche di rilievo. Settimanalmente i team propongono 70 contenuti editoriali originali, con focus specifico sull'informazione finanziaria, sulle dinamiche di borsa, sulla formazione professionale. Per il resto la parola d'ordine è formazione: sono infatti cinque i seminari organizzati per aiutare ad usare al meglio i principali strumenti dell'ecosistema del business, oltre 28 i corsi erogati nel solo 2019 in altrettante città italiane. Ideata nel 2016 da due under30 romani, Marco Scioli ed Edoardo di Lella, Starting Finance è sbocciata nel 2017 con il lancio della presenza social. Nel 2018 arriva il round di capitale iniziale da cui decolla l'azienda vera e propria composta da un team iniziale di quattro componenti (Francesco Cirillo, Simone Conti, Francesco Pettini, Cosimo Volpe) e dell'advisor Francesco Strano. Oggi Starting Finance conta un attivo di oltre 600k fra chip-in e investimenti, stabilizzandosi su di una valutazione preliminare da circa 3 milioni di euro. Insieme rete territoriale, centro studi e firm di consulenza per giovani imprenditori, Starting Finance ha già riscontrato la fiducia degli investitori. La prossima frontiera? Il lavoro sulla gamification, la trasformazione dell'apprendimento dei processi finanziari in un gioco avvincente, usando un calco ben noto agli italiani: negli Stati Uniti infatti, al posto del fantacalcio è la fantaborsa ad andare di moda. Il lancio dell'app è previsto per settembre. “Il lancio dell'applicazione, reso possibile dall' ultimo aumento di capitale, rappresenta il tassello fondamentale – commenta Edoardo Di Lella, Ceo e co-fondatore di Starting Finance- Accanto all'informazione e all'educazione finanziaria, stiamo infatti rendendo possibile la simulazione dell'esperienza borsistica, grazie alla quale finalmente gli utenti potranno toccare con mano l'idea di investire i propri capitali in borsa. Introducendo il game della fantaborsa anche l'Italia avrà uno strumento in grado di avvicinare i più giovani a un mondo apparentemente complicato e distante come quello dei mercati, mettendosi così in pari con paesi finanziariamente più avanzati, come gli Stati Uniti e UK. L'obiettivo finale rimane quello di cercare di ridurre il forte gap di analfabetismo finanziario che è presente tra l'Italia e il resto d'Europa: è Standard & Poor's a dirci che il 63% della popolazione italiana è affetta da analfabetismo finanziario, posizionandoci all'ultimo posto nel G7 e dietro alla maggior parte delle principali economie europee. Per sanare tale dislivello, abbiamo deciso di partire dai giovani, che nel prossimo futuro rappresenteranno il motore pulsante del nostro sistema Paese”.

Dai blog