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Coronavirus, il decreto Cura Italia: ecco l'acconto salva economia del governo

Silvia Sfregola
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Non è una "cura da cavallo", ma è di 25 miliardi la prima reazione del governo all'emergenza economica da coronavirus. Un passo iniziale che arriva dopo quattro, lunghi giorni di trattative, tensioni e qualche polemica, con tanto di suspance e continui slittamenti. Poi in due ore il Consiglio dei ministri dà il via libera al pacchetto di strumenti per fronteggiare la crisi del cuore produttivo italiano, intervenendo su 5 punti: imprese, famiglie, sanità e lavoro, compreso quello autonomo e gli stagionali, trasporto aereo. "Attiviamo flussi per circa 350 miliardi, è una manovra economica poderosa", dice il premier Giuseppe Conte, presentandosi nella più surreale delle conferenze stampa, svolta nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, quella delle firme o degli annunci importanti, mentre la stampa fa domande dalla sala al piano inferiore. "Non pensiamo di poter combattere un'alluvione con gli stracci: pensiamo di costruire una vera e propria diga", spiega ancora il capo dell'esecutivo, annunciando che ad aprile arriverà un nuovo decreto, con altre risorse fresche una volta che ci saranno i dati sul primo giro di ricognizione alla fine della quindicina di giorni di restrizione. PER SCARICARE IL DECRETO CLICCA QUI Entrando nel dettaglio delle norme, il "Cura Italia" prevede 3,5 miliardi di euro per Ssn, Protezione civile ed enti impegnati nella lotta al Covid-19. Altri 10 miliardi sono dedicati al lavoro, con la novità di un bonus da 600 euro che sarà riconosciuto per il mese di marzo, tra gli altri, ai titolari di partita Iva, agli stagionali, gli autonomi iscritti alle Gestioni Cdcm, gli agricoli e gli artigiani. Per i dipendenti che non possono usufruire dello smart working, poi, sono previsti 100 euro (un anticipo del taglio del cuneo fiscale) in più nella busta paga di questo mese. Ma solo per chi non supera i 40mila euro l'anno di reddito lordo. "Nessuno deve sentirsi abbandonato, lo Stato è qui", ribadisce Conte. Che lancia un appello alla comunità europea e internazionale: "Possiamo parlare di modello italiano anche per la strategia economica, su questa strada vogliamo che l'Ue ci segua". Nel testo sono confermati anche la sospensione delle rate di prestiti e mutui "con garanzie pubbliche", assicura il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri. Così come ci sono i voucher baby sitter da 600 euro, che salgono a 1000 per il personale sanitario e le forze dell'ordine. E si allarga pure la maglia dei congedi parentali per chi ha figli entro i 12 anni: fino a 15 giorni, anche frazionati, al 50% della retribuzione. Per i care giver che assistono disabili titolari della legge 104 i permessi salgono da 3 a 12 giorni, cumulativi, utilizzabili tra marzo e aprile. Nel decreto c'è spazio anche per Alitalia, con la creazione di una newco interamente controllata dal Mef e 600 milioni di euro di dotazione per il 2020. E poi stop ai versamenti di tributi e contributi, rinviati al 31 maggio, per tutti, fino al tetto di fatturato di 2 milioni. Per approfondire leggi anche: Ora 25 miliardi, forza con gli altri La lunga gestazione è frutto anche del fuoco incrociato nella maggioranza, e poi del tentativo di trovare un punto di intesa con opposizioni, parti sociali ed enti locali. Alla fine tutti ne escono un po' scontenti, segno che la mediazione non è stata affatto semplice, nonostante il ringraziamento pubblico di Conte. Matteo Salvini, però, annuncia che la Lega svolgerà un ruolo attivo in Parlamento per modificare il decreto, pur "senza chiedere miracoli". Stesso discorso vale per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e FI. Anche Italia viva proverà a far lievitare le risorse per gli autonomi, mentre Pd e M5S fanno sapere che questo è un buon punto di partenza. La partita del decreto di aprile, in pratica, è già ricominciata.

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