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Catricalà: "Telecom? Nulla di irreparabile"

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Il viceministro allo Sviluppo Economico: "L'operazione non è cosa fatta. Dobbiamo tenere i nervi saldi"

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Il viceministro allo Sviluppo Economico Antonio Catricalà non è preoccupato dal futuro di Telecom. "Non è successo nulla di irreparabile - dice parlando con i giornalisti a margine di un convegno del Corecom Lazio -, si può intervenire per ottenere le rassicurazioni che vogliamo. L'operazione non è cosa fatta. Possiamo accompagnare questa fase rassicurando il Paese e i cittadini sulla qualità del servizio e sul fatto che non sarà abbandonata la capacità della Telecom di fare ricchezza, occupazione e tecnologia. Siamo in tempo per fare tutto e dobbiamo tenere i nervi saldi e, nell'ambito delle regole europee, fare una scelta accurata, moderata e proporzionata al risultato che vogliamo ottenere". Difficile, per il viceministro, arrivare ad una legge che abbassi la soglia per l'Opa obbligatoria ("Se c'è l'accordo si può fare. Ma la norma non deve essere buona per una sola partita (vedi operazione Telecom-Telefonica ndr) ma in generale per tutti i casi") mentre il governo, almeno che non ne sia obbligato, non ha alcuna intenzione di intervenire con "strumenti autoritativi" per scorporare la rete Telecom. "Fino ad ora - sottolinea - non si è mai parlato di intervento legislativo perché ci sembrava che ci fosse la volontà di procedere in questo senso. Se l'impegno per lo scorporo rimane non credo che sia necessario un intervento con strumenti autoritativi. Se poi non ci fosse più questa volontà, si può fare come per la Snam, si deve fare un'operazione market friendly. La separazione fra la rete e la società di servizi non penalizzeraà nessuno. La rete potrà guadagnare di più e i gestori potranno guadagnare di più. Credo che la separazione proprietaria  sia molto difficile, mentre è piu' facile, anche per legge, quella di tipo societario".

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