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Il nuovo cda di Exor più internazionale guarda a Est

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Lee,figlio del presidente della coreana Samsung e capo della divisione elettronica della società, nel board. Un occhio all'Asia, ma anche al resto del mondo come dimostra la scelta di John Elkann (nella foto) di affidare da giugno la gestione dei futuri investimenti a Shahriar Tadjbakhsh, avvocato d'affari e banchiere con esperienze in tre continenti: America, Europa e Asia. Esce dalla società Tobias Brown, che per circa un anno ha ricoperto la carica di chief investment officer. La lista presentata dall'azionista Giovanni Agnelli Sapaz per il nuovo consiglio, che sarà nominato dall'assemblea del 29 maggio, presenta però anche un'altra novità: escono infatti nomi storici del gruppo come Gianluigi Gabetti e Franzo Grande Stevens in particolare, ma anche Pio Teodorani Fabbri che lascia il posto al figlio Eduardo, e Oddone Camerana. Esce anche Carlo SantAlbano, che già un anno fa aveva lasciato la carica di amministratore delegato, assunta nel 2006. Oltre a Lee ci sono altri due nomi di spessore internazionale fra le new entry del prossimo cda Exor: Mina Gerowin, che ha lavorato in Lazard ed è direttore generale della Paulson Europe di Londra, con competenza su finanza straordinaria, credito, crisi aziendali, rilancio e arbitrato nelle fusioni, e Mike Volpi, che è stato responsabile delle attività di Cisco per il mercato dei Service Provider e ad di Joost, una delle prime società a offrire servizi video a pagamento distribuiti via Internet. Entra in consiglio anche Vittorio Avogadro di Collobiano, uomo Eni. Accanto a Elkann, Sergio Marchionne e Andrea Agnelli restano, inoltre, Victor Bischoff, Giuseppina Capaldo, Tiberto Brandolini d'Adda, Alessandro Nasi, Lupo Rattazzi e Giuseppe Recchi. Shahriar Tadjbakhsh, che lavorerà da Torino e sarà coadiuvato da Mario Bonaccorso e da Alessandro Nasi, entrambi managing directors con competenza sugli investimenti della società, ha 48 anni e ha maturato un'esperienza di 25 anni prima come avvocato d'affari e poi nell'investment banking internazionale. A lui spetterà il compito di portare avanti la strategia di puntare su meno investimenti ma di rilevanza mondiale: ha disposizione ha oltre 800 milioni di euro, cifra in cassa a fine 2011.

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