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Blitz della Finanza: controlli fiscali anche a Firenze

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Controlli della guardia di Finanza sul ponte Vecchio a Firenze. I finanzieri hanno operato vestendo abiti civili tra la folla di turisti ignari

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Nel giorno in cui il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, parla di «sanzione sociale» per chi evade le tasse, un altro blitz della Finanza, in stile Cortina, hanno preso di mira i gioiellieri e gli orafi di Firenze. Gli ispettori dell'Agenzia delle Entrate, una quarantina, si sono concentrati sugli orafi di Ponte Vecchio; la Guardia di Finanza sui negozi «compro oro» e sulle altre gioiellerie di Firenze e della provincia. Gli ispettori si sono mischiati tra i turisti e hanno passato al setaccio circa una ventina di esercizi. Sul reale andamento dei controlli, andati avanti per tutta la giornata sotto il nome di «Ponte d'Oro» non è ancora tapelato nulla e saranno resi noti nei prossimi giorni. Alcuni gioiellieri raccontano di un piantonamento, come avvenuto a Cortina. Gli accertamenti non riguarderebbero tanto l'emissione di scontrini, quanto le posizioni patrimoniali dei titolari degli esercizi. Al momento risulta che su sette negozi «compro oro» verificati in città, sei sono irregolari sotto il profilo fiscale per vari motivi, e solo uno è in regola. Tra le irregolarità ci sono, a vario titolo, la omessa registrazione dei conferimenti di oro, la mancata revisione delle bilance (due negozi), la mancata autorizzazione del Comune (un negozio, la sanzione va da 2.800 a 15.000 euro). L'accertamento ha riguardato anche l'eventuale evasione dell'Iva facendo figurare come cessioni di rottami d'oro quelle che invece sono cessioni di oro usato. Per i rottami d'oro non c'è Iva, mentre per l'oro usato si applica l'Iva sul margine (cioè sulla differenza tra il prezzo d'acquisto e quello di vendita) nella misura del 21%. Sulla differenza si gioca la possibile evasione. Immediate le reazioni del sindaco e della Confcommercio. Bene i «controlli spot e simbolici», ma occorre che l'Agenzia delle Entrate faccia anche «un lavoro strutturale e dia risposte alle 30 segnalazioni presentate nell'ultimo mese dal Comune di Firenze» è stato il commento a caldo del sindaco Matteo Renzi.  Critiche dal presidente degli Orafi di Confcommercio Firenze, Sara Manetti, che parla di «spettacolarizzazione che giova all'immagine del governo ma danneggia la credibilità di tanti commercianti onesti». E rilancia: «Ci piacerebbe vedere altrettanto vigore nei confronti dei venditori di false griffe che con i loro tappetini ogni giorno operano scorrettamente e impunemente proprio davanti alle nostre vetrine». Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, intervenendo a un convegno, ha sottolineato che «contro l'evasione occorre un cambiamento culturale». Poi ha spiegato che «i controlli sono diminuiti perchésiamo in grado di andare in modo sempre più mirato e scientifico sull'evasore e abbiamo specializzato i nostri uomini in base alla tipologia dei contribuenti, che vanno dal panettiere al piccolo artigiano fino alle grandi banche».  Per Befera, per vincere la sfida, «occorre cambiare il modo di vedere l'evasione. A volte sento dei sondaggi in cui l'80% degli intervistati si dice contro l'evasione ma allora chi è che evade? Tutti pensano che a evadere sia l'altro».  Per il viceministro dell'Economia, Vittorio Grilli, il governo deve proseguire l'azione di contrasto all'evasione fiscale ma deve anche «evitare gli abusi, andando a colpire o ad indagare quei contribuenti modello».

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