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Bce: incertezza elevata ma segnali di stabilizzazione

Il presidente della Bce Mario Draghi

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Per i Paesi dell'area euro "le prospettive economiche restano soggette a elevata incertezza e considerevoli rischi al ribasso. In tali circostanze le pressioni su costi, salari e prezzi nell'area dell'euro dovrebbero rimanere modeste e i tassi di inflazione dovrebbero seguire un profilo coerente con la stabilità dei prezzi nell'orizzonte rilevante per la politica monetaria". Lo osserva la Banca centrale europea nell'editoriale dell'ultimo bollettino mensile segnalando che comunque "secondo alcuni indicatori basati sulle recenti indagini congiunturali vi sono timidi segnali di una stabilizzazione dell'attività su livelli modesti". SOSTEGNO AL CREDITO "L''offerta di liquidità - si legge nel documento - e le modalità di aggiudicazione degli importi nelle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema continueranno a sostenere le banche dell'area dell'euro e, quindi, il credito all'economia reale. L'ampio ricorso alla prima operazione di rifinanziamento a tre anni indica che le misure non convenzionali di politica monetaria della Bce forniscono un notevole contributo al miglioramento della situazione delle banche dal lato della provvista, con ricadute positive per le condizioni di finanziamento e il clima di fiducia". FONDI NECESSARI La Bce nel suo bollettino mensile afferma che è "necessario rendere operativi urgentemente l'Efsf e l'Esm", ovvero l'attuale fondo salva-stati europeo e il meccanismo permanente che ne prenderà il posto, sottolineando che "l'ulteriore sviluppo degli strumenti europei per la stabilità finanziaria dovrebbe rendere più efficace" il funzionamento di tali strumenti.

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