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Lascia uno dei padri di Yahoo!

Jerry Yang, ex a.d. di Yahoo!

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Il co-fondatore del colosso di internet Yahoo!, Jerry Yang, si dimette e lascia il consiglio di amministrazione e gli altri ruoli ricoperti all'interno della società. "È il momento per me per perseguire interessi al di fuori" di Yahoo!, afferma Yang in una nota della società. WALL STREET FESTEGGIA Yang ha fondato Yahoo! insieme a David Filo nel 1995 ed è stato membro del consiglio di amministrazione delle società dal marzo del 1995, per poi assumere l'incarico di amministratore delegato dal giugno 2007 al gennaio 2009. "Lascio dopo 17 anni. Sono contento della scelta di Scott Thompson come amministratore delegato : le sue capacità insieme alla squadra di management, guideranno Yahoo! in un futuro brillante", evidenzia il co-fondatore. L'annuncio arriva mentre Yahoo! è impegnata a rivedere le proprie alternative strategiche, fra le quali la vendita, in blocco o parziale, degli asset asiatici. Yang si è dimesso anche dai consigli di amministrazione di Yahoo! Japan e Alibaba. Wall Street festeggia la sua uscita e premia il titolo Yahoo! che, nelle contrattazioni after-hour guadagna fino al 4,3%. IL NO A MICROSOFT E L'AVVENTO DI FACEBOOK Yang, stato sostituito da Carol Bartz, è stato membro del consiglio di amministrazione dal marzo 1995 e poi è stato amministratore delegato della società dal giugno 2007 al gennaio 2009, quando la società ! ha respinto l'offerta di acquisto da 47,5 miliardi di dollari avanzata da Microsoft. Yahoo! è ancora proprietaria di alcune delle più popolari destinazioni Web, quali l'home page Yahoo.com, Yahoo Mail e siti sportivi e di intrattenimento. Ma Facebook e altri siti hanno di recente rubato attenzione e Yahoo! ha faticato a mantenere il passo. L'uscita di Yang arriva a pochi mesi dall'addio di Bartz, cacciata dalla guida della società per non essere riuscita a rilanciare i ricavi nel corso dei suoi due anni e mezzo alla guida. Dall'uscita di Bartz, Yahoo! ha raccolto l'interesse di alcune società di private equity, interessate all'acquisto di una quota di minoranza.  

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