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Il "capitano" Obama difende le sue scelte

Barack Obama

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«Ci vorrà più di un anno, più di due anni, più di un solo mandato presidenziale, forse più di un unico presidente». Quella di Barack Obama sulla situazione economica degli Usa è un'analisi tutt'altro che edulcorata. E probabilmente un modo, in piena campagna elettorale, per convincere gli americani che l'unica strada percorribile è quella della continuità. Il presidente americano parla durante il programma "60 minuti" in onda sulla Cbs (l'intervista integrale verrà trasmessa oggi), e risponde anzitutto a chi lo accusa di aver sottostimato la crisi: «Non ho fatto promesse eccessive. Non ho sottostimato quanto dura sarebbe stata. Ho sempre pensato a un progetto a lungo termine. Risolvere i problemi strutturali della nostra economia, che sono cresciuti nel corso di due decenni, richiede tempo». Parole che, però, devono fare necessariamente fare i conti con la realtà. Infatti gli americani, riconosce Obama, «continuano a combattere e hanno ragione di essere impazienti». Ciò nonostante il presidente Usa si paragona al comandante di una nave «nella tempesta». «Non importa quanto bene guidi la nave - spiega -, se la barca va su e giù e la gente si sente male ed è colpita dal vento e dalla pioggia. La gente dice: sai che ti dico? Un buon capitano ci avrebbe traghettato in acque calme e sotto cieli sereni a questo punto. Ma io non ho il controllo del tempo». Insomma Obama non ci sta a finire sulla graticola senza potersi difendere e a chi gli chiede se la disoccupazione, ancora all'8,6%, potrà scendere all'8% prima delle presidenziali del 2012, risponde: «Può darsi, Ma non sono in grado di fare pronostici sull'economia. Posso invece mettere in campo degli strumenti che consentano all'economia di prosperare e agli americani di vincere». Ed è su questo che si gioca gran parte della sfida con i Repubblicani cui il presidente rivolge comunque un appello affinché la smettano di bloccare, al Congresso, la nomina di Richard Cordray come nuovo capo dell'agenzia per la protezione dei consumatori. «Ogni giorno - dice nel suo consueto discorso del sabato alla radio e su Internet - che l'America deve aspettare per avere una nuova autorità a protezione dei consumatori è un giorno in più in cui affari disonesti possono svolgersi a svantaggio di studenti, anziani e operatori dei servizi pubblici». «Mi rifiuto - continua - di considerare un "no" come una risposta. Le istituzioni finanziarie sono piene di potenti avvocati e lobbisti che si prendono cura di loro. È ora che anche i consumatori abbiamo qualcuno dalla loro parte». Obama usa il suo discorso radiofonico anche per invitare i parlamentari repubblicani a estendere i tagli fiscali alle buste paga dei lavoratori Usa, una misura senza la quale, nota il presidente «quasi 160 milioni di americani vedranno le tasse sulle loro buste paga salire alla fine dell'anno. Nessuno dovrebbe andare in vacanza finché non avremo preso questi provvedimenti. Per cui dite ai membri del congresso di non essere un Grinch». Riferimento ad un personaggio dei fumetti, molto popolare negli Usa e protagonista di un film di Ron Howard, che impersona lo spirito anti-natalizio, e viene chiamato in causa per descrivere chiunque non sopporti la festività e faccia di tutto per rovinarla. Nic. Imb.

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