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Inflazione record dal 2008 I prezzi a ottobre su del 3,4%

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A spingere il carovita l'aumento dell'Iva al 21% per la manovra

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Ilcarovita non è a livelli di guardia ma comincia a impensierire le famiglie italiane. A ottobre ha spiegato ieri l'Istat l'inflazione è balzata al 3,4%, dal 3% di settembre, raggiungendo il livello più alto da tre anni. E, se si guarda al carrello della spesa, c ioè alla lista dei prodotti che rientra nella lista quotidiana degli acquisti, il rincaro su base annua diventa del 4,1%. Anche in questo caso si tratta del rialzo maggiore dall'ottobre del 2008. Basti pensare che in un solo mese i prezzi al consumo sono saliti dello 0,6%, come non accadeva dal giugno del 1995, ovvero da 16 anni. La spinta più decisa ai rincari è arrivata dall'aumento dell'aliquota dell'Iva ordinaria (passata al 21% dal 20%). Incremento che, entrato in vigore il 17 settembre assieme alla manovra, ha per la prima volta prodotto appieno i suoi effetti proprio ad ottobre. Allargando lo sguardo all'Europa, secondo l'indice armonizzato dei prezzi per i Paesi dell'Ue (Ipca) calcolato da Eurostat, l'inflazione negli Stati della moneta unica è rimasta ferma al 3%, lo stesso livello già segnato a settembre, mentre nell'intera Unione è aumentata al 3,4%, dal 3,3%. E, stando all'Ipca, in Italia il tasso risulta in rialzo del 3,8%, superiore, quindi, alla media dell'eurozona e dell'Ue a 27. La fiammata di ottobre è stata innescata, se si analizzano i diversi settori, soprattutto dal rincaro dei beni energetici, che sono cresciuti dell'1,8% su base mensile e del 13,8% in termini tendenziali. In particolare, continuano a macinare rialzi annui a doppia cifra la benzina (+17,8%) e il gasolio (+21,2%). Una spinta è arrivata anche dalle tariffe del gas (+12,7%), salite dopo l'adeguamento trimestrale comunicato dall'Autorità per l'energia. E a stagione fredda ormai iniziata si è rialzato anche il prezzo del gasolio da riscaldamento (+16,4%). L'avanzata dell'inflazione, che prosegue senza salti all'indietro da 14 mesi, non risparmia neppure i piccoli piaceri o vizi quotidiani. Ormai sembra senza freni il rincaro della tazzina di espresso, con il caffè salito del 15,8% e lo zucchero del 16,1%, e in deciso aumento risultano anche le sigarette (+7,1%). Ma l'impennata più forte, un altro effetto dell'ultima manovra, è stata registrata dal trasferimento di proprietà auto (+50,2%). In generale, i comparti che hanno segnato i rialzi annui maggiori sono i trasporti (+7,2%) e abitazione, acqua ed elettricità (+6,2%). Un altro capitolo sensibile, quello degli alimentari, ha registrato una crescita del 2,5%, in accelerazione rispetto al 2,3% di settembre. Intanto il prezzo del petrolio è tornato sopra quota 100 dollari. Il light crude Wti di New York ha toccato un massimo di seduta a 100,30 dollari al barile, un livello che non veniva toccato dallo scorso luglio.

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