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Finanza ko. Tocca all'economia reale

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Utili in crescita per le aziende industriali. Tenaris colosso dell'acciaio fa +21%

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Quellareale, quella che fa le cose, le costruisce e le vende. Può sembrare banale ma nel turbine dei mercati, nella marea montante dei prodotti tossici che hanno avvelenato il mestiere di fare banca, molti hanno dimenticato che nel, frattempo le aziende più forti anche quelle specializzate in settori cosiddetti maturi, hanno continuato a fare il loro mestiere di produrre oggetti. E nel trambusto generato dai differenziali dello spread tra Btp e Bund, nessuno si è accorto che le imprese italiane hanno creato, loro sì ricchezza vera. Solo per citare un esempio, il più recente, basta pensare a un gruppo come Tenaris. Internazionalizzato e quotato su quattro mercati del mondo, produce quanto di più lontano possibile dal software e dalla tecnologia digitale. Tenaris fa tubi di acciaio saldati e non saldati destinati alle perforazioni nelle piattaforme petrolifere. Ebbene nel nel terzo trimestre dell'esercizio in corso il gruppo Tenaris, ha realizzato un incremento del 21% dell'utile netto, pari a 365,5 milioni di dollari, rispetto allo stesso trimestre del 2010. Questo ragionamento vale per tutto il mondo. Considerato che l'economia è ormai globale basta andare in Germania per capire la ripresa dell'economia non può che ripartire della cose. Grazie alla forte richiesta di auto di fascia alta, a dispetto della crisi, infatti, il gruppo Bmw ha fatto segnare un terzo trimestre da record: tra luglio e settembre del 2011 la casa automobilistica di Monaco ha registrato un risultato ante imposte (Ebt) di 1,64 miliardi di euro, con una crescita del 21% su base annua. Al netto delle tasse, ha comunicato Bmw da Monaco, rimane un guadagno di 1,082 miliardi (+24%), con un volume d'affari complessivo di 16,5 miliardi. Si tratta del miglior risultato trimestrale mai ottenuto dal gruppo, che supera tutte le aspettative degli analisti. Nei primi nove mesi di quest'anno, con 1,23 milioni di auto vendute, Bmw ha raggiunto un risultato ante imposte (Ebt) pari a 6,2 miliardi di euro, già superiore a quello tutto il 2010. Per l'anno in corso la multinazionale di Monaco prevede di superare 1,6 milioni di vetture vendute. Lo stesso fenomeno si registra negli Stati Uniti. Dove la Fiat Chrysler negli Usa ha registrato nel mese di ottobre vendite pari a 114.512 unità, in aumento del 27 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010 (90.137 unità) che rappresenta la miglior performance per il mese di ottobre dal 2007. In Canada le vendite sono cresciute invece del 12 per cento: il migliore ottobre dal 2002. L'incremento del 27% per le vendite complessive è stato trainato dall'aumento del 40 per cento delle vendite retail. Per ben nove volte nei primi dieci mesi dell'anno, il Gruppo Chrysler ha registrato aumenti delle vendite superiori alla media del settore. In progresso, ad ottobre tutti i marchi del gruppo, Chrysler, Jeep, Dodge e Ram Truck. Chrysler, in particolare, ha conseguito l'aumento più elevato in termini percentuali, registrando il miglior ottobre dal 2007. Le vendite per il marchio Jeep sono cresciute del 25 per cento, segnando il miglior ottobre dal 2006 e il diciottesimo mese consecutivo di crescita anno su anno. Il nuovo SUV Jeep Compass ha contribuito in modo significativo al risultato ottenuto dal marchio, registrando un aumento del 566 per cento e segnando un record assoluto a livello di vendite mensili (5.179 unità). Il Wrangler - prosegue la nota - ha stabilito un nuovo record di vendite ad ottobre, il quinto record mensile consecutivo di quest'anno. Il Wrangler e il SUV medio Jeep Liberty hanno entrambi fatto registrare un aumento percentuale delle vendite a due cifre nel mese di ottobre. Sono solo esempi che dimostrano come alla fine l'economia reale che non si affida alla finanza costruita a tavolino per portare i bilanci in utile la ricchezza la riesce a creare nonostante la crisi.

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