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Scontro Finmeccanica-Romani sui fondi

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L'ad del gruppo della difesa:tagliati i soldi per la ricerca. Il ministro nega

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«Madi quali tagli parla. Il governo nonostante il difficile momento ha mantenuto le promesse, anzi ha messo sul piatto finanziamenti per 1 miliardo di euro per l'operazione Efa». Nel pieno della missione in India, l'amministratore delegato di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, si toglie qualche sassolino dalla scarpa sulla questione dei tagli alla ricerca. Ma l'attacco non passa inosservato al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani che gli risponde a tono. È un siparietto inaspettato quello che è andato in scena durante i lavori della missione in India guidata da Confindustria, Abi e dal ministro, per intensificare i rapporti di interscambio economico con il colosso indiano. Nella giornata dedicata ai forum sull'industria della difesa e delle infrastrutture, l'ad di Finmeccanica ha voluto tirare le orecchie al governo. «Siamo preoccupati per la capacità del governo a sostenere sviluppo e ricerca. L'investimento in sviluppo è fondamentale per mantenere la capacità di essere competitivi e la riduzione dei fondi alla ricerca danneggiano la nostra industria». Ma Orsi è anche più esplicito e punta il dito contro il «mancato rifinanziamento della legge 808 di sostegno all'industria aerospaziale e della difesa». E ricorda che il settore dell'aerospazio rappresenta il 70% del fatturato di Finmeccanica ed è uno dei comparti di "eccellenza". Ma Romani non incassa e replica a stretto giro. «Orsi ha poco da lamentarsi. Nonostante le difficoltà del momento, il governo ha mantenuto le promesse. La legge 808 è stata finanziata, 400 milioni c'era e 400 milioni sono rimasti. è chiaro che le imprese vogliono sempre di più. Inoltre abbiamo finanziato con un miliardo l'operazione Efa». Il botta e risposta non finisce qui. Orsi torna alla carica e rimarca che i 400 milioni si riferiscono al 2011 mentre per il 2012 è ancora tutto in sospeso. L'auspicio è che si provveda con la legge Sviluppo. Poi spiega che, sempre per un problema di finanziamenti, il Gruppo Finmeccanica sta valutando una razionalizzazione. Il che significa concentrare le risorse nei settori più strategici mentre per altri cercare delle partnership. È il caso dell'Ansaldo Breda, attiva nel settore ferroviario, che ha avuto perdite per 800 milioni e le cui dimensioni non le consentono di essere all'altezza della competizione globale. Di qui l'ipotesi di una partnership con altre imprese. Orsi spiega che varie società potrebbero essere interessate come Bombardier, Alstom, Caf e General Electric. Un partner farebbe al caso anche di Oto Melara, nel settore della difesa, mentre per MBDA Finmeccanica potrebbe anche vendere il suo 25%. Ma ora tutta l'attenzione è concentrata sull'esito della gara nel settore aeronautico (le buste si aprono venerdì) alla quale Finmeccanica partecipa con il caccia Eurofighter Typhoon (di cui realizza circa il 35%). In ballo c'è la fornitura all'India di 126 velivoli per un valore stimato di oltre 10 miliardi di dollari ed un beneficio per Finmeccanica, in caso di vittoria, pari a circa 2 miliardi di euro. Questa commessa porterà alla creazione in India di 20 mila posti di lavoro. Il paese dell'Elefante è strategico per Finmeccanica. Negli ultimi cinque anni il Gruppo ha ottenuto ordini per 250 milioni l'anno. Il 2010 è stato un anno record con ordini per 768 milioni di euro. Finmeccanica ha presentato offerte in India per 8,5 miliardi di euro e ha forti interessi soprattutto nella difesa. Inoltre sono state avviate diverse collaborazioni con importanti aziene pubbliche indiane. «Abbiamo tecnologie all'avanguardia e siamopronti a condividerle con le aziende indiane non solo nella fase di produzione ma anche in quella di sviluppo» ha detto Orsi, Al Forum della difesa ieri era presente anche Fincantieri che in India sta avendo grandi risultati con la progettazione degli apparati propulsori per le portaerei.

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