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Russia pronta ad aiutare l'Eurozona

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La crisi dei mercati

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La Russia segue la strada della Cina e del Brasile: "è pronta ad aiutare" l'Eurozona attraverso i meccanismi del Fondo monetario internazionale e "non esclude" neppure "aiuti bilaterali, benchè formalmente" non ci sia stata "nessuna richiesta sul tema". Rispondendo a una domanda, Arkadij Dvorkovich, consigliere per i dossier economici del presidente russo Dmitri Medvedev e sherpa al G20, precisa: "Noi abbiamo un'unica posizione con i nostri partner del Brics (tra questi Cina e Brasile). La nostra posizione - anche in questo caso - non si differenzia per nulla". Già alla vigilia della riunione a Bruxelles del 26 ottobre, la Russia aveva espresso disponibilità ad aiutare l'Europa, ma solo attraverso i meccanismi di stabilizzazione del Fondo monetario internazionale (Fmi). Una delle due soluzioni concordate per il potenziamento dell'Efsf prevede un nuovo fondo speciale aperto agli investimenti delle economie emergenti e dell'Fmi per acquistare bond sui mercati secondari. Per la Russia e gli altri Paesi Bric (Brasile, Cina e India) si tratta di una doppia possibilità: aiutare la ripresa dell'economia europea, da cui dipende strettamente anche la loro, e aumentare la propria influenza all'interno del Fmi. "Per noi è molto importante che l'Europa sia stabile" ha detto oggi Dvorkovich. "Altrimenti anche la Russia passerà a una fase di instabilità". Il ministero dello Sviluppo economico russo ha già messo in chiaro che per Mosca una possibile stagnazione in Europa potrebbe comportare un rallentamento della crescita economica fino al 2,5%, dal 4% previsto per il 2011. Anche per questo il Cremlino si dice pronto ad avere colloqui bilaterali con rappresentanti dei Paesi membri dell'eurozona, oltre all'aiuto finanziario attraverso il Fondo Monetario Internazionale. Dvorkovich ha aggiunto che la Russia potrebbe investire fino a 10 miliardi di dollari nell'eurozona, usando gli strumenti dell'Fmi. Tuttavia sugli aiuti bilaterali, il consigliere di Medvedev si dimostra molto cauto. "Dobbiamo capire come questi aiuti verranno realizzati, attuati e usati" ha aggiunto. Osservando che se una decisione in materia di aiuti bilaterali verrà presa, sarà necessario istituire meccanismi per monitorare l'utilizzo dei fondi. "Avremo bisogno di creare meccanismi aggiuntivi, mentre attraverso il Fmi, si comprende che strada prenderanno i soldi, e un meccanismo per monitorarne l'utilizzo c'è già" ha concluso Dvorkovich.

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