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Crisi, disoccupazione record a settembre

Lavoro, un ragazzo davanti a un centro per l'impiego

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E' allarme inflazione e disoccupazione. Secondo i dati diffusi dall'Istat il tasso di disoccupazione a settembre è salito all'8,3%, con quella giovanile che si è attestata al 29,3%, ai massimi dal 2004. I prezzi al consumo sono invece schizzati a ottobre al 3,4% al top dal 2008. Oggi è un lunedì nero per le Borse europee con Milano che va peggio di tutte, spinta al ribasso dai bancari. Infine non si arresta la corsa dello spread tra Btp e Bund. Il differenziale tra i titoli italiani e tedeschi ha raggiunto i 407 punti mentre il rendimento del decennale italiano è salito al 6,163%. Il tasso di disoccupazione a settembre sale all'8,3%, in aumento di 0,3 punti percentuali sia rispetto ad agosto sia rispetto all'anno precedente.  Il numero dei disoccupati, pari a 2.080 mila, aumenta del 3,8% rispetto ad agosto (76 mila unita'). Su base annua si registra una crescita del 3,5% (71 mila unita'). La disoccupazione maschile cresce del 4,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei dodici mesi; anche il numero di donne disoccupate aumenta rispetto ad agosto (+3,1%) e su base annua (+3,8%). A settembre gli occupati sono 22.911 mila, in diminuzione dello 0,4% (-86 mila unità) rispetto ad agosto. Nel confronto con l'anno precedente l'occupazione resta sostanzialmente invariata. Il tasso di occupazione si attesta al 56,9%, in diminuzione sia nel confronto congiunturale (-0,2 punti percentuali) sia in termini tendenziali (-0,1 punti percentuali). Senza lavoro quasi un giovane su tre: il tasso di disoccupazione giovanile sale al 29,3%, con un aumento congiunturale di 1,3 punti percentuali. Nel mese di ottobre invece l'inflazione registra un aumento dello 0,6% rispetto al mese di settembre e del 3,4% nei confronti dello stesso mese dell'anno precedente (era 3% a settembre). Si tratta del dato piu' alto da ottobre del 2008. La dimensione della crescita congiunturale, aggiunge l'Istat, rispecchia anche gli effetti delle misure previste dalla recente manovra finanziaria e, in particolare, dell'aumento dell'aliquota dell'Iva ordinaria al 21%. L'inflazione acquisita per il 2011 è pari al 2,7%. Lo rende noto l'Istat. Sul fronte del G20 l'Ocse avverte, nell'Outlook preparato in vista del vertice di Cannes, che "le incertezze riguardanti le previsioni economiche nel breve termine sono cresciute drammaticamente negli utili mesi". "Un certo numero di eventi principalmente legati alla crisi del debito europea e alla politica di bilancio negli Usa domineranno gli sviluppi dell'economia nei prossimi due anni", aggiunge l'organizzazione. Per l'Eurozona, l'Ocse prevede un Pil in frenata nel 2011 a +1,6% contro il +1,7% del 2010 e un ulteriore rallentamento nel 2012 a +0,3%. Nel 2013 invece l'economia dovrebbe tornare a crescere dell'1,5%.  

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