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De Benedetti: la crisi la pagano giovani e famiglie

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«In Italia, nel 2011, il 10% delle famiglie più ricche detiene il 45% della ricchezza complessiva. Negli ultimi 10 anni, mentre il reddito pro capite italiano scendeva dal 117% del reddito medio europeo al 100%, l'indice di diseguaglianza è salito dal 4,8 al 5,5: cioè il 20% di italiani più ricchi dispone di un reddito 5,5 volte più elevato di quello del 20% di italiani più poveri». È un passaggio della relazione tenuta questa sera da Carlo De Benedetti, ospite in Valtellina della Banca Popolare di Sondrio per tenere una pubblica conferenza dal titolo 'Proteste e diseguaglianzè. «A pagare - ha precisato il numero uno della Cir - sono soprattutto le famiglie con figli e, ancora una volta, i giovani: un giovane su due non trova un'occupazione e uno su 4 nè studia e nè lavora». «Si pone drammaticamente - ha sottolineato l'editore del gruppo L'Espresso - una questione di giustizia sociale. Cosa c'è se non questo negli slogan gridati nei cortei contro l'ingordigia del sistema finanziario internazionale? Se a Davos prestigiosi banchieri sono tornati a rivendicare il diritto di distribuire bonus principeschi, è inevitabile che il loro mondo diventi poi il bersaglio dell'insoddisfazione e delle paure di questi giovani senza futuro».

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