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Sos Euro, nasce la Santa Alleanza delle banche centrali

Euro sotto tiro

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Hanno alzato un argine contro la speculazione. Insieme. Il punto di svolta della crisi finanziaria che sta martellando i mercati finanziari è arrivato. Cinque banche centrali: l'europea Bce, l'americana Fed, la Banca d'Inghilterra, la Banca Svizzera e la Banca del Giappone, hanno deciso un'azione comune. Hanno deciso di iniettare liquidità in dollari e metterla a disposizione delle banche europee che negli ultimi mesi avevano riscontrato difficoltà ad approvvigionarsi di biglietti verdi per la sfiducia delle banche americane nel prestarli. Un'operazione tecnica che ha dato ai mercati un segnale univoco. I grandi signori della moneta mondiale si sono svegliati. Si sono parlati e hanno messo in campo una strategia comune. Dopo mesi di crolli in Borsa, di Paesi interi messi in ginocchio da ondate speculative che premevano sulle fratture del sistema economico, costituite da deficit insostenibili delle finanze pubbliche e crescita economica ancora non consolidata, è cambiata l'ottica. Non più i governi e le banche centrali a subire gli attacchi e a provare pezzi di strategia non coordinata per parare i colpi. No. Signori si cambia. Ora sono i fondi ad alta speculazione che devono fare la prossima mossa. Le banche centrali hanno dato il primo scacco al re. Si può trasformare in matto. La rivincita è partita. Non è un caso forse che l'azione coordinata sia partita ieri 15 settembre. Una data che a molti dice poco, ma che alla maggioranza degli esperti di cose economiche rammenta una delle più grandi sciagure della storia finanziaria mondiale. Tre anni fa falliva Lehman Brothers la banca d'affari americana travolta da derivati tossici e dai mutui subprime. Oggi non si può rischiare l'avvitamento delle economie e dei mercati che seguì al crac. Dunque al primo campanello d'allarme per una crisi di credito in Europa gli istituti di emissione si sono coalizzati. Troppo rischioso lasciare il campo a chi in queste situazioni si getta a capofitto. Una decisione che non è passata indifferente. I mercati lesti ad anticipare i trend hanno capito e sono partiti di slancio. Piazza Affari ha toccato il 4% per poi chiudere al 3,55%. Sopra al 3% anche Francoforte, Parigi e Madrid.   La Santa Alleanza delle banche centrali avvierà operazioni straordinarie per fornire liquidità in dollari a tre mesi alle banche europee. Operazioni aggiuntive rispetto a quelle già esistenti. Un intervento che dà alle banche Ue liquidità in quantità illimitata con uno scopo ben preciso: prevenire qualsiasi intoppo sui mercati monetari, il primo e più importante meccanismo di trasmissione dei mercati finanziari, ora che gli investitori sono in allarme sull'ipotesi di un default greco e si teme un effetto domino che potrebbe travolgere le banche. L'euro, invece, è tornato sopra quota 1,38 a 1,3870 dollari mentre gli spread si sono ristretti, con i Btp decennali italiani distanti 362 punti base rispetto ai Bund tedeschi.   Insomma la prima mossa per rimettere ordine è partita. Ma la guerra non è vinta. Il segnale che potrebbero arrivare nuove misure arriva dalla Lagarde, oggi capo del Fondo Monetario: «È necessario agire subito, con una risposta collettiva» per rompere il «circolo vizioso» fra crescita debole e bilanci deboli. Manca una mossa. Forse quella di riposizionare i valori dei tassi di cambio tra le monete. Anticipazione di una nuova fase monetaria che sterilizzi i cambi flessibili e introduca un nuovo ordine monetario con cambi quasi fissi. Magari con il beneplacito della Cina che in cambio di una maggiore apertura dei commerci internazionali potrebbe accettare la rivalutazione della sua moneta.

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