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Cresce l'evasione recuperata

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Volainfatti, nel primo semestre del 2011, il gettito derivante dai ruoli, che si è attestato a 3.299 milioni, in crescita del 32,4% (circa 326 milioni di euro in più) sul 2010. La notizia arriva dal Dipartimento delle Finanza e del ministero dell'Economia, che delinea la provenienza dell'incasso: 1.924 milioni vengono dalle imposte dirette (+316 milioni di euro, pari a +19,7%) e 1.305 milioni di euro (+475 milioni di euro, pari a +57,2%) dalle imposte indirette. Ad aumentare, però, sono tutte le entrate tributarie: secondo i dati diffusi da Bankitalia nel supplemento al suo consueto bollettino statistico, lo Stato ha incassato dalle tasse nei primi sei mesi del 2011 176,479 miliardi di euro, l'1,3% in più (2,3 miliardi) rispetto al 2010. Cresce l'Iva: 3,3% (+1.632 milioni di euro) sostenuto, in particolare, dal prelievo sulle importazioni (+24,3% pari a +1.623 milioni di euro) «che riflette l'incremento dei flussi in valore di beni e servizi importati sui quali influisce l'aumento del prezzo del petrolio». Più deciso l'aumento delle entrate relative ai giochi, che segnano un +20,1%, pari a 1.177 milioni di euro, risultato dovuto soprattutto al lotto (+39.9%). Positivo anche - si legge nel supplemento di Bankitalia - «il gettito dell'imposta di consumo sul gas metano (+14,3% pari a +314 milioni di euro) che a causa del meccanismo di calcolo dell'imposta riflette l'incremento dei consumi registrato nel 2010». Ai dati positivi sulle entrate fiscali, però si accompagna la notizia di un nuovo record del debito pubblico italiano, che a giugno raggiunge quota 1901 miliardi. Si tratta di un nuovo massimo storico, che segna un aumento di 4,4 miliardi di euro rispetto al mese precedente. Il record, però, non è tutta farina del sacco italiano: sul dato, infatti, pesa anche la quota italiana, pari a 1,4 miliardi, di prestiti erogati al Portogallo dal fondo europeo salva-stati Efsf. È opportuno ricordare, però, che il dato di Bankitalia riguara lo stock totale di debito, e non il rapporto con il prodotto interno lordo, che è invece considerato dalla Ue nel patto di stabilità. La Banca d'Italia segnala anche una cospicua diminuzione dell'avanzo di cassa: a giugno, infatti, si sono registrati 1,6 miliardi, una cifra inferiore di 4,9 miliardi a quella registrata nel 2010. Parte di questo decremento, spiega Bankitalia, è sempre imputabile alle quote italiane dei prestiti erogati dall'Efsf. Ma a influire è anche lo slittamento a luglio di alcune scadenze fiscale. Nei primi sei mesi del 2011, invece, il fabbisogno si è attestato a 48,2 miliardi, superiore di 1,6 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2010, ma in diminuzione di 1,6 miliardi nei primi 6 mesi dell'anno. Il miglioramento sarebbe attribuibile principalmente all'aumento delle entrate fiscali, pure parzialmente controbilanciato dall'incremento della spesa per interessi. Nei primi sei mesi del 2011, infatti, le entrate tributarie si sono attestate a quota 176,479 miliardi di euro, in crescita dell'1,3% (+2,3 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente (e in calo del 12,5% rispetto allo stesso mese 2010).

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