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Gli analisti stimano un utile di 471 milioni

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Apredomani Unicredit, venerdì sarà poi la volta di Intesa Sanpaolo e a seguire, a fine mese, toccherà a Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Ubi Banca. Il consensus dei 21 analisti italiani e internazionali che coprono il titolo, vede il secondo semestre con utile netto di 471 milioni (490 milioni lo stesso periodo dello scorso anno) e ricavi a quota 6,48 miliardi. Nel primo trimestre 810 milioni con un balzo di oltre il 55% rispetto ai primi 3 mesi del 2010. L'istituto ha recuperato margini importanti in Italia e per fine anno prepara il piano industriale. Però, così come tutti i grandi gruppi bancari deve fare i conti con la speculazione che sta colpendo il mercato. Ieri il titolo ha ceduto quasi il 5%. Secondo uno studio di Citigroup le banche italiane sono le più esposte verso il debito nazionale (Intesa Sanpaolo ha circa 54 miliardi di titoli di stato, Unicredit 43 miliardi e Ubi 10 miliardi). Intanto Unicredit ha ceduto la partecipazione totalitaria nel MedioCredito Centrale: il veicolo che servirà a costruire la futura Banca del Mezzogiorno. L.D.P.

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