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La Bce chiede una manovra bis per il risanamento

Il presidente della Bce Jean Claude Trichet

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«I tempi del risanamento fiscale vanno anticipati, l'obiettivo del pareggio di bilancio si può centrare prima del 2014». Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet abbandona la consueta cautela e al termine del Consiglio direttivo, manda un messaggio diretto e perentorio al governo italiano. Bisogna fare di più e prima possibile. La sferzata del numero uno della Banca Centrale arriva a ridosso della conferenza stampa con cui Berlusconi ha cercato di ridimensionare l'emergenza mercati rilanciando con l'annuncio di un piano di sviluppo da definire a settembre. Tutte cose che però alla luce del pressing e dello scenario delineato dalla Bce, appaiono un pannicello caldo. L'appello al risanamento dei conti, significa, come dice esplicitamente l'Eurotower, «l'adozione di misure supplementari per rafforzare l'aggiustamento dei bilanci con l'obiettivo di riportare primapossibile su percorsi sostenibili le dinamiche di deficit e debiti pubblici». Per l'Italia come per tutti i Paesi dell'area euro «le riforme strutturali sono necessarie e urgenti» dice Trichet e sottolinea che «i tassi di crescita economica degli ultimi anni non corrispondono al potenziale» che il nostro Paese avrebbe. Il numero uno della Bce insiste sul fatto che «l'incertezza resta particolarmente alta non solo in Europa ma a livello globale». Nell'area euro in particolare fanno da freno allo sviluppo «i prezzi dell'energia e delle materie prime e il risanamento dei conti pubblici». E le previsioni a breve non sono migliori. «Gli attuali rischi al ribasso per lo scenario macroeconomico dell'area euro potrebbero intensificarsi». Successivamente, in una intervista a Cnbc, guardando alle tensioni dei mercati Trichet ha affermato di «non essere preoccupato per l'area euro come insieme. Se la guardiamo come un blocco siamo in una situazione molto migliore degli Usa, del Giappone o di altre grandi economie». Tuttavia bisogna rafforzare la governance economica per portare l'area valutaria fuori dalla crisi. E il problema «è che alcuni Paesi non sono stati gestiti molto bene». Sull'inflazione la previsione del consiglio direttivo è che i tassi annui restino «nettamente al di sopra del 2% anche nei prossimi mesi» ed è, quindi, di «primaria importanza» che l'aumento dell'inflazione (2,5% in luglio dopo 2,7% in giugno) «non si traduca in effetti secondari su prezzi e salari, portando così a pressioni inflazionistiche generalizzate». I rischi sulle prospettive dei prezzi, ha sottolineato Trichet, «restano al rialzo» soprattutto a causa del previsto andamento dei prezzi dell'energia. Il Fondo di stabilità europeo dovrebbe essere reso operativo «al più presto possibile». Dal canto suo la Bce sta facendo la sua parte. Ha mantenuto invariati i tassi d'interesse all'1,5% e ha annunciato la riapertura del programma di acquisti di titoli pubblici, fermo ormai da 18 settimane e iniezione di liquidità supplementare alle banche dalla prossima settimana. L'acquisto dei titoli «non si è mai fermato», ha spiegato Trichet nella sua attesa conferenza stampa. E proprio mentre il presidente parlava, i trader registravano un'attività della Bce sul mercato dei bond portoghesi e irlandesi. Gli acquisti però non hanno riguardato Italia e Spagna che maggiormente avrebbero bisogno di un'intervento di questo tipo. Ma l'intervento a gamba tesa della Bce - non voluto da alcuni membri del consiglio direttivo a partire dalla Bundesbank - non ha calmato la tempesta sui mercati: le borse europee sono scivolate sotto il 3% bruciando oltre 170 miliardi di euro. Il presidente della Commissione Ue Josè Barroso ha scritto ai leader dell'eurozona: il fondo salva-Stati deve poter «fermare l'attuale contagio», spiega, e quindi va non solo approvato in fretta e senza ulteriori vincoli dai parlamenti nazionali (il presidente ha già richiamato Zapatero dalle vacanze) ma va anche «ripensato» in tutti i suoi elementi. Il fondo deve - spiegano a Bruxelles - poter crescere oltre i 440 miliardi previsti, per arrivare a coprire emergenze più grandi della Grecia. Al momento, non sarebbe in grado di garantire prestiti sufficienti ad economie più importanti come la Spagna e l'Italia. E Trichet smentisce la voce che l'Italia e la Spagna potrebbero essere esentate dal versamento dell'altra tranche di aiuti alla Grecia. Trichet mette fretta ai governi: i «rischi per l'Europa si intensificano», avverte, e finchè non ci sarà il fondo a garantire il salvataggio degli Stati in difficoltà, l'unica arma di difesa dell'euro continua a rimanere la Bce. Che non vede l'ora di affrancarsi.

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