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La crisi deprime anche i consumi di alimentari

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Maggiosegna un brusco passo indietro, bruciando il vantaggio preso ad aprile. La nuova stretta sulla spesa delle famiglie italiane, emerge dalla riduzione delle vendite al dettaglio, vera e propria cartina tornasole della domanda interna. L'Istat certifica, infatti, una contrazione su base annua delle vendite, che scendono dello 0,6%, e un loro ristagno in termini congiunturali (-0,1%), dovuto, soprattutto, allo scivolone degli acquisti per i prodotti alimentari (-0,4%). Il taglio su cibo e bevande preoccupa le associazioni dei consumatori, dei commercianti e degli agricoltori, che sottolineano come le famiglie, attanagliate dalla crisi, siano disposte anche a risparmiare su beni essenziali. Colpiti dal crollo delle vendite anche gli elettrodomestici e perfino ventilatori e condizionatori. Guardando alla tipologia dei punti vendita, è particolarmente netta la caduta del giro d'affari negli ipermercati, mentre, a sorpresa, gli italiani sembrano aver riscoperto il negozio di quartiere. Nel dettaglio, il comparto alimentare risulta negativo sia rispetto ad aprile sia su base annua (-0,5%), con gli acquisti che nella grande distribuzione calano, addirittura, dello 0,8%. La principale novità di maggio è, però, la rivincita dei piccoli punti vendita, che strappano l'unico dato positivo del mese (+0,2% in termini tendenziali), contro il deciso calo segnato dalla Gdo (-2,1%), con supermercati e discount restano al palo e ipermercati in caduta (-6,1%).

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