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Deficit statale in calo nel primo trimestre

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L'indebitamentonetto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è sceso infatti tra gennaio e marzo al 7,7%. Ma il target fissato dal Documento di economia e finanza per fine anno è il 3,9%. Migliora intanto il fabbisogno - che misura l'andamento dei conti di cassa - dei primi sei mesi: cala, anche se di poco, a quota 43,5 miliardi. Questo il quadro sui conti pubblici tratteggiato ieri dall'Istat e dal Tesoro. In base al conto economico trimestrale fornito dall'Istat, l'indebitamento netto della Pubblica Amministraziobne in rapporto al Pil ha segnato un miglioramento di 0,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2010, quando era stato pari all'8,5% e che poi è sceso al 4,5% a fine anno. Il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo per 13,1 miliardi di euro, oltre tre miliardi di meno rispetto allo stesso trimestre 2010 (-16,5 miliardi). Il saldo corrente (risparmio) è migliorato a -20.565 milioni di euro, contro il valore negativo di 21.429 milioni di euro del 2010: l'incidenza sul Pil è pari a -5,4% a fronte del -5,8% dello stesso periodo del 2010. Crescono in particolare le entrate, aumentate nei primi tre mesi del 3,8% su base annua, in accelerazione rispetto ai trimestri precedenti. La loro incidenza sul Pil è salita al 40,6% (dal 40,2% del 2010). Ha inciso in particolare il rialzo delle imposte in conto capitale (+62,1%), mentre le entrate correnti sono aumentate del 3,4% (per l'aumento delle imposte dirette e indirette, dei contributi sociali e delle altre entrate correnti). Le uscite totali hanno invece segnato una crescita tendenziale dell'1,9% (quelle correnti +2,4% e quelle in conto capitale -5,2%) e il loro valore in rapporto al Pil si è ridotto di 0,4 punti percentuali (48,3% contro 48,7%) a confronto con il corrispondente trimestre del 2010. Per quanto riguarda il fabbisogno del settore statale, secondo i dati del Ministero dell'Economia, nei primi sei mesi dell'anno si è registrato complessivamente un disavanzo di circa 43,5 miliardi, inferiore di circa 2,8 miliardi a quello dell'analogo periodo 2010, pari a 46,361 miliardi.

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