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Contro i francesi solo lo stop di Bossi

L'Ad di Parmalat Enrico Bondi

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Lactalis non intende rinunciare alla partita Parmalat e ieri il presidente ha contattato la commissione europea per fare il punto della situazione. Non c'è stato un colloquio perchè il commissario al mercato interno, il francese Français Michel Barnier, è attualmente in viaggio, ma il presidente del gruppo francese ha indicato al capo di gabinetto, una serie di questioni aperte. Attualmente l'esecutivo Ue non ha comunque avviato un dossier sul caso. Lactalis vuole sciogliere il nodo Antitrust. Infatti fino a quando non c'è una presa di posizione da parte dell'Autorità europea, Lactalis dovrebbe astenersi dall'esercitare i diritti di voto in assemblea. Rivolgendosi alla commissione, i francesi punterebbero quindi a una deroga alla notifica che consentirebbe di partecipare all'assemblea. In questo caso potrebbero votare con il 29% a disposizione. Lactalis oltre al 13,97% detenuto direttamente ha anche il 15% potenzialmente rilevabile tramite i contratti di equity swap. Anche lo staff del ministro dell'Economia Giulio Tremonti ha avuto contatti con la Commissione europea in merito al provvedimento anti opa che sta mettendo a punto. Bruxelles al momento non intende intraprendere nessuna azione. Il commissario Michel Barnier nei giorni scorsi aveva messo in guardia contro misure di protezionismo nazionale, sottolineando che avrebbe tutelato scrupolosamente il rispetto delle regole europee. Intanto la Lega torna all'attacco dei francesi. «Abbiamo dato già la risposta all'ultimo Consiglio dei ministri, spostando la data del cda (di Parmalat, ndr) e bloccando tutto. I francesi non prendono niente». Parola di Umberto Bossi che ieri ha ribadito la linea del governo. Il tutto mentre Intesa Sanpaolo è a lavoro per mettere a punto la cordata nazionale, che potrebbe coinvolgere Ferrero, Granarolo e soci finanziari legati al private-equity. Tra questi, oltre a Giovanni Tamburi, si è fatto il nome di Palladio, il cui ad Roberto Meneguzzo è nella lista presentata dalla Cà de Sass per il consiglio di Collecchio, con al primo posto Enrico Bondi. Ma se entro venerdì non sarà formata una cordata alternativa a quella francese, il cda del gruppo di Collecchio non potrà decidere il rinvio dell'assemblea, come consente il decreto anti-Opa. Intanto i sindacati hanno chiesto al ministro dello Sviluppo Economico di intervenire con l'apertura urgente di un tavolo con l'azienda.

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