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Resa dei conti in Rcs

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Il presidente delle Generali Cesare Geronzi

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I presupposti c'erano tutti e i due sono arrivati alla riunione del patto di sindacato di Rcs con le pistole cariche. Lo scontro tra il patron della Tod's Diego Della Valle e il presidente di generali Cesare Geronzi, è stato durissimo con toni aspri e senza alcun accenno di ricomposizione, giacchè come hanno riferito alcuni partecipanti all'incontro, nessuno dei due ha ceduto di un passo. Oggetto dello scontro la partecipazione che Generali detiene in Rcs Mediagroup pari al 3,7%. Sono settimane che Della Valle va ripetendo che questa quota dovrebbe essere venduta e l'escalation di dichiarazioni è culminata con una intervista a gad Lerner nella quale l'imprenditore marchigiano ha definito Geronzi «un arzillo vecchietto» criticando il peso politico che eserciterebbe dentro Rcs in virtù della quota che Generali detiene. Un attacco culminato con l'annuncio di essere pronto «a salire molto nel capitale Rcs» se fosse libero di farlo. La risposta di Geronzi è arrivata alla vigilia della riunione del patto di sindacato, tramite l'anticipazione di una intervista al Financial Times nella quale il presidente di Generali affermava di «non voler prendere in considerazione alcuna proposta piovuta dal cielo». Ieri il faccia a faccia al patto di sindacato. Della Valle ha ribadito le sue posizioni e Geronzi gli ha replicato e la tensione è salita così in alto che a un certo punto è intervenuto il presidente della Mittel, Giovanni Bazoli, sottolineando il danno che possono provocare le polemiche pubbliche e richiamando tutti i soci alla coesione nel difendere la società e la sua continuità. Risultato: alla fine della riunione è stata emanata una nota pubblica che sposta l'attenzione su quello che mette tutti d'accordo. Ovvero l'indipendenza del cda e dello stesso sindacato. Nel documento si precisa l'impegno di tutti «per la durata residua del sindacato» a concentrare esclusivamente negli organi sociali e nella direzione del patto tutte le decisioni, valutazioni, discussioni. I soci del patto hanno anche ribadito la piena fiducia nel direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, e la sua indipendenza anche attraverso la figura di garanzia del presidente Piergaetano Marchetti. Nessuna modifica quindi all'attuale assetto del sindacato di blocco prima della scadenza di settembre 2013, con l'eventuale ingresso dell'azionista Giuseppe Rotelli che possiede l'11% circa di Rcs e con l'eventuale uscita dei Ligresti come qualcuno ha ipotizzato di recente. Il prossimo appuntamento è con il referendum nella redazione del Corsera sul progetto di multimedialità proposto dal direttore. Venerdì è in programma l'assemblea dei giornalisti del quotidiano. Quanto agli attacchi di Della Valle, tutti sono pronti a scommettere che continueranno e troveranno l'occasione giusta nel cda di Generali del 27 febbraio prossimo, dove probabilmente l'imprenditore marchigiano ribadirà la proposta di alienare la partecipazione del 3,7% in Rcs. E un assist alla sua linea, Della Valle lo trova in Montezemolo. «Auspico - ha affermato il presidente dela Ferrari - che si guardi sempre avanti, come ha detto anche Diego Della Valle». Chissà che in questo abbraccio non ci sia la strategia di colpire Geronzi.

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