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Ora bisogna accelerare sul nucleare

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Loha affermato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, intervenendo al «Supply chain day», l'appuntamento organizzato da Confindustria ed Enel, che ieri ha concluso il percorso iniziato lo scorso 19 gennaio e che ha portato «all'identificazione di un indotto industriale, collegato allo sviluppo del nucleare, di oltre 550 aziende». Oggi «possiamo dire che le imprese italiane ci sono, sono pronte. Ora il testimone passa a loro, alle aziende, agli investitori e alla politica», ha aggiunto il presidente di Confindustria, sottolineando che «il dibattito energetico italiano deve entrare in una fase nuova. È il momento - ha rimarcato - di tornare a parlare di politica industriale, di investimenti, di scelte di lungo termine, in una parola del futuro del Paese». Sostenendo, inoltre, che «bisogna rendere operativa al più presto l'Agenzia per la Sicurezza nucleare», Marcegaglia ha evidenziato come il costo dell'energia in Italia sia «molto più alto rispetto agli altri paesi europei e questo anche a causa di un mix energetico bilanciato. Sul tema è intervenuto anche l'ad di Enel che ha detto che sul nucleare «è il momento di recuperare il danno subito dal nostro Paese». «L'Italia - ha aggiunto - è l'unica nazione nell'ambito del G8 senza reattori operativi sul proprio territorio. Un recentissimo studio dellOsservatorio sui costi del non fare ha quantificato in 45 miliardi di euro il costo dell'abbandono di questa tecnologia fra il 1987 e il 2009». Secondo Conti, ancora, «partecipare alla realizzazione di questo programma significa guardare al futuro, non solo in termini strettamente economici ma anche e soprattutto in termini di ricerca, formazione avanzata, innovazione e produzione industriale di alta tecnologia»."

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