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Fiat contro Santoro «Ci ha denigrato» e chiede i danni

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seguedalla prima di LAURA DELLA PASQUA Ma Torino non ci sta e ha messo in campo i suoi legali chiedendo il risarcimento danni ai responsabili della trasmissione. Nel mirino del gruppo automobilistico ci sono le affermazioni andate in onda nella puntata del 2 dicembre scorso. Si tratta di un commento a «una pseudo-prova comparativa», ovvero di una serie di affermazioni «fortemente denigratorie e lesive dell'immagine e dell'onorabilità della società, dei suoi prodotti e dei suoi dipendenti». Ecco la questione. Annozero ha illustrato «in modo del tutto strumentale - dice una nota del gruppo - le prestazioni di tre autovetture, fra cui una Alfa Romeo MiTo, impegnate in un test apparentemente eseguito nella stagione autunnale, per concludere, sulla sola base dei dati relativi alla velocità, che i risultati di questa prova avrebbero dimostrato una asserita inferiorità tecnica complessiva dell'Alfa Romeo MiTo». La Fiat sottolinea che «si trattava di una ripresa televisiva che è stata artificialmente collegata ad una prova comparativa condotta nella stagione primaverile, non con le stesse vetture, dal mensile Quattroruote e poi pubblicata nel numero dello scorso mese di giugno di questa rivista». La contestazione arriva sul fatto che «la trasmissione non ha raccontato che la valutazione globale di Quattroruote, risultante dalla comparazione dei dati relativi alle prestazioni tecniche, alla sicurezza e al confort ha attribuito all'Alfa Romeo MiTo in versione Quadrifoglio una votazione superiore a quella della Citroen DS3 THP (1.598 cc) e della Mini Cooper S (1.598 cc)». Di qui la richiesta di rasarcimento danni «a difesa di una condotta lesiva della verità», il cui ricavato, viene precisato, sarà interamente devoluto in beneficienza. Santoro ha replicato con poche parole: «Quando arriverà la richiesta della Fiat ci difenderemo». Intanto si complica la situazione a Mirafiori dopo le dichiarazioni dell'ad della Fiat Sergio Marchionne sull'ipotesi di piani B qualora dovesse fallire la trattativa sul piano di rilancio dello stabilimento. Ieri alle presse dello stabilimento torinese i lavoratori hanno incrociato le braccia e due assemblee sono state fissate per domani e venerdì prossimo. Sulla questione Mirafiori ieri è intervenuto il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani che ha riferito di colloqui avuti con Marchionne nei quali l'ad gli ha «sempre confermato la volontà di investire nel nostro Paese. La situazione è seguita attentamente anche dalla Confindustria. Il presidente Emma Marcegaglia incontrerà domani Marchionne a New York. «Voglio capire le sue esigenze e sapere fino a che punto possiamo spingerci. C'è un tema sul contratto auto che potrebbe essere la soluzione».

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