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Il sacrificio collettivo per il rilancio italiano

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Ilcomune a sconto. Gli inglesi, si sa, hanno privatizzato il privatizzabile, pur disponendo di una burocrazia efficiente con regole semplice che non violentano il cittadino. Pur tuttavia Cameron ha compreso che il mondo è cambiato. Non ci sono più risorse. Niente si può dare gratis e ognuno si dia da fare per curare, migliorare, gestire la cosa pubblica nel suo territorio di riferimento. Non pare ci siano stati dimostranti in piazza a bloccare le strade, stazioni, aeroporti, ma, pur con qualche mugugno il provvedimento, in vero draconiano, è stato accolto con flemma responsabile tutta britannica. Gli inglesi che, per anni, hanno vissuto come se avessero ancora il contributo delle colonie hanno capito che siamo in una economia di guerra e ci si dovrà comportare di conseguenza. Quale morale? È finita l'epoca degli sprechi del consumismo futile, della cattiva gestione della cosa pubblica. Vorrei dare un suggerimento agli insegnanti. Ricordare ai ragazzi «il lacrime e sangue» di Churchill e ricordare come i nostri concittadini reagirono nel dopoguerra. È sacrosanta la tutela dei diritti. Ma la attività economica basa le sue fondamenta anche sul senso del dovere che ognuno deve avere a tutela del patrimonio pubblico. I Governi - lo dice l'Europa - devono ridurre il debito pubblico se si vuole la ripresa. Che, per essere tale, non potrà che partire dal basso, con il concorso della iniziativa e del sacrificio di tutti. Nessuno escluso.

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